Dal “l’ha detto la tv” al “l’ha detto la Rete”

Scelto per voi da «Eliza»

C’è uno spirito che circola nel Palazzo e che possiede, a turno, i politici italiani: la Rete. Articolo determinativo ed Erre maiuscola, come un’entità metafisica e trascendente, capace di decidere le sorti dell’Italia. Chi pensava che la retorica digitale fosse esclusiva del M5S — specializzato nel vedere nel web la soluzione di tutti i mali — è stato costretto a ricredersi: la Rete è diventata per tutti gli schieramenti la ragion politica di candidature, rinunce e cambiamenti. L’elezione del Presidente della Repubblica è stato il trionfo della sua transustanziazione. Insospettabili compresi: da Stefano Rodotà («La mia candidatura girava in Rete da mesi» ha dichiarato) a Mario Monti, secondo cui il nome di Anna Maria Cancellieri è emerso «con forza dalla Rete».

Nei talk show che affollano il palinsesto televisivo, quando la discussione si fa difficile, ecco comparire la Rete a smuovere le acque, nemica o amica dello schieramento a seconda di chi parla. Tanto nessuno può smentirla, la Rete.

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