Trentotto anni, avvocato civilista e romanista, residente nel quartiere Monte Sacro, gestisce uno studio legale specializzato in appalti pubblici. Marcello De Vito è il candidato sindaco di Roma per il Movimento Cinque Stelle dopo aver battuto undici pretendenti alle primarie online. Ha intascato 533 preferenze su 1.200 votanti e 2.383 aventi diritto. «Quelli che mi hanno votato – sottolinea a Linkiesta – non sono semplici cittadini, ma attivisti che si impegnano da anni nel Movimento e hanno avuto modo di apprezzare il mio lavoro, insomma sanno chi scelgono».
Dopo il boom del M5s alle politiche, c’è grande attesa per la prova delle amministrative romane e se qualcuno evoca il precedente di Parma (ballottaggio e vittoria di Pizzarotti) altri non credono all’ascesa dei grillini nell’Urbe, metropoli tanto bella quanto dannatamente difficile da gestire. Intervistato da Linkiesta, De Vito tira dritto: «vogliamo ridisegnare una città totalmente diversa».
Dai 533 voti delle primarie all’ipotesi del ballottaggio. A pensarci non le vengono le vertigini?
Assolutamente no. Credo che il sindaco di Roma sia la persona più fortunata del mondo e mi auguro che, nonostante tutti i problemi della città, possiamo arrivare fino in fondo.
Diciamocela tutta, Roma non è Parma. Il Movimento ha gli strumenti per governare la Capitale?
Le precedenti amministrazioni si sono rivelate ugualmente inefficaci, vista la situazione in cui lasciano la città. Noi pensiamo di presentarci con un buon programma e delle persone valide. Siamo sicuri della squadra che abbiamo e dei temi che portiamo.
I primi provvedimenti che adotterebbe da sindaco?
Dobbiamo mettere mano alle municipalizzate, andare a fondo della vicenda dei contratti derivati stipulati dal Comune e controllare il bilancio, che ha una perdita di 13,07 miliardi. Poi c’è il nostro progetto per la mobilità che prevede un piano quadro delle piste ciclabili, l’incremento del trasporto su ferro, di aree pedonali e car sharing. Infine un piano per i rifiuti che porterà la raccolta differenziata al 65%, senza dimenticare di dare una risposta all’emergenza abitativa.
A proposito di casa, come si pone il M5s nei confronti delle occupazioni a scopo abitativo?
Siamo per il rispetto della legalità, crediamo che l’occupazione non sia la soluzione. Al tempo stesso comprendiamo le esigenze dei cittadini non tutelati dalle istituzioni. D’altronde quello dell’emergenza abitativa è un problema non risolto, se consideriamo che ci sono 190.000 appartamenti vuoti a fronte di 70.000 persone senza casa.
Arriviamo alle municipalizzate, punto nevralgico per Roma e pozzo di scandali. Come intendete agire?
Bisogna andare a guardare dove sono stati perpetrati gli sprechi e tagliare, dunque rivedere anche i contratti dei dirigenti e dei cda. La nostra missione è quella di portare trasparenza totale in società che hanno ospitato assunzioni facili: mille in Atac e altrettante in Ama.
Ma come si fa a trasformare un comune così grande in una “casa di vetro”?
Innanzitutto rendendo visibili in streaming le sedute del consiglio comunale, pubblicizzando gli atti e inserendo sul sito internet ogni provvedimento del Comune. Poi bisogna rendere trasparente il sistema degli appalti e attuare strumenti di democrazia partecipativa che coinvolgano la popolazione nelle scelte del Comune. Finora questo non è mai avvenuto e abbiamo assistito soltanto a decisioni calate dall’alto.
Eppure su questo terreno Ignazio Marino vi lancia una sponda, proponendo referendum che coinvolgano i cittadini per le decisioni strategiche.
Marino non fa una proposta, semplicemente copia quello che è un nostro principio programmatico di sempre. All’improvviso non siamo più una forza politica di protesta, ma i nostri contenuti vengono presi in prestito dagli avversari. Comunque non riteniamo credibile una proposta che giunge da un partito coinvolto nella questione Mps e che ha votato tutti i provvedimenti del governo Monti. In quel caso nessuno ha ritenuto utile ascoltare la popolazione.
Il vostro programma è nato sul web, come?
È stato valutato in Rete dai gruppi tematici che vi hanno collaborato tramite il forum di Roma5Stelle. Si tratta di un programma aperto, con la possibilità per i cittadini di integrarlo.
Che strategia mediatica praticherete?
Abbiamo rilasciato molte interviste e proseguiremo su questa strada con radio, tv e giornali. Ovviamente cureremo il territorio e saremo presenti in tutti i municipi.
Nessuna preclusione nei confronti dell’odiata tv?
Assolutamente no. Lunedì sono andato per la prima volta in una trasmissione di La7. Da parte nostra c’è tutto l’interesse a creare un buon rapporto di collaborazione con i giornalisti. Chiaramente non condividiamo format come i talk show che non servono a chi vi partecipa né ai telespettatori.
Però il confronto con gli altri candidati è un’occasione utile. Parteciperà?
Ne dovremo parlare con il movimento, ma personalmente non ho nulla in contrario. Del resto anche Barillari (candidato governatore alla Regione Lazio per il M5s n.d.r.) era andato al confronto tv.
Che ne pensa di Ignazio Marino?
Non vorrei esprimere giudizi sui miei avversari. Marino o Sassoli, per noi sarebbe stato indifferente. In bocca al lupo a lui, ma i nostri interlocutori sono i cittadini.
Dicono che lei goda della stima di Grillo e lunedì è volato a Milano da Casaleggio. Come vanno le cose con lo staff?
Lunedì ho conosciuto per la prima volta Casaleggio, siamo stati un’ora e mezza nel suo ufficio e abbiamo organizzato la campagna elettorale. Si è parlato anche della discesa di Grillo a Roma per l’evento conclusivo.
La Casaleggio Associati vi supporterà in campagna elettorale?
Sì, ma in maniera limitata. Utilizzeremo il blog nazionale e la web tv “La Cosa”, tutto qui.
In caso di ballottaggio Marino-Alemanno, il M5s invita all’astensione o lascia libertà di coscienza?
Il Movimento non darà nessuna indicazione perché come non riteniamo utile l’alleanza con questi partiti, al tempo stesso non prendiamo in considerazione il voto ai due schieramenti. I nostri attivisti concordano, anche se poi ognuno sarà libero di agire in base a ciò che riterrà opportuno.
Perché un elettore che ha votato Alemanno o il centrosinistra dovrebbe scegliere voi?
Perché finora gli altri hanno fallito. Noi siamo cittadini puliti, non collusi con alcuna forma di potere e faremo voltare pagina a questa città.