In Italia solo Berlusconi non ha diritto alla privacy

Quando il settimanale pubblicava le intercettazioni su Silvio nessuna riservatezza

Per chi non se ne fosse accorto è scoppiato lo scandalo di Grilloleaks (o M5sleaks ndr). In pratica presunti Anonymous del Partito Democratico, AnonPd, già smentiti da altrettanti Anonymous italiani, avrebbero depredato le mail dei deputati del Movimento Cinque Stelle minacciandone la pubblicazione per dare loro una lezione. A quanto pare sarebbero circa 7600 e c’è dentro un po’ di tutto, anche fotografie. La notizia l’ha data L’Espresso, creando qualche mal di pancia tra i grillini e il popolo della rete, che hanno contestato la veridicità dello scoop: i contenuti della mail non sono stati pubblicati per non violare la privacy.

Sì, avete capito bene la privacy. Il settimanale la mette così. «Per scelta editoriale e per rispetto della privacy, in attesa di verificare la presenza di documenti che per portata politica meritassero eventualmente la diffusione, abbiamo deciso di non diffondere i file in questione ma di limitarci a riportare la notizia della loro esistenza e della avvenuta pubblicazione online, senza peraltro linkare a siti che permettono il download dei file». Abbiamo letto bene? Ma come? Dopo aver pubblicato pure i disegni della sala del Bunga Bunga della villa di Silvio Berlusconi, dopo aver riportato le intercettazioni delle Olgettine, conversazioni e aneddoti di ogni tipo, l’Espresso si ferma di fronte alle mail dei grillini? Forse è proprio vero. In Italia l’unico a non godere della privacy è Silvio Berlusconi. 

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