Comizi, il sindaco Alemanno fa l’abusivo al Colosseo

Polemiche per il comizio finale che viola il dettato della Prefettura

La campagna elettorale si avvia a conclusione e all’ombra del Campidoglio gli schieramenti lavorano per chiudere in bellezza. A differenza delle politiche, quando il solo Movimento 5 Stelle scese in piazza mentre Pd e Pdl ripiegavano nei teatri, ora gli aspiranti sindaci scelgono la luce del sole. Un’inversione di marcia non priva di rischi, laddove negli ultimi mesi l’unico a collezionare piazze piene è stato Beppe Grillo. E invece, venerdì 24 maggio, la Capitale sarà assediata da tre comizi in altrettanti punti nevralgici.

A piazza del Popolo si terrà la tappa conclusiva del Tutti a casa Tour con l’intervento del comico genovese a sostegno del candidato sindaco Marcello De Vito. Il Movimento romano è all’opera da settimane: gli attivisti si sono alternati in una maratona notturna davanti alla Questura per aggiudicarsi la piazza. Sotto la supervisione dello Staff, la macchina organizzativa procede in un clima di autogestione: decine di attivisti si occuperanno a titolo volontario del servizio d’ordine, dell’ufficio stampa, del merchandising. L’esempio da seguire è quello di febbraio a piazza San Giovanni quando tutto, o quasi, filò per il verso giusto.

Ai piedi del Pincio si prevedono 20.000 presenze, con pullman in arrivo da tutta Italia e diretta streaming per raggiungere gli altri. Il costo dell’evento, tra palco, impianti e pulizia, si aggira intorno ai 40.000 euro, ben oltre i 10.000 spesi da De Vito nell’arco della campagna elettorale. Quello di Grillo è l’intervento più atteso, nonostante il giro in camper dia qualche segno di stanchezza. Esaurito l’effetto novità dello Tsunami Tour di febbraio, quando le piazze erano stracolme e lo streaming registrava anche 100.000 contatti, oggi la replica per le amministrative sembra assestarsi su ritmi fisiologicamente più blandi.

Ogni giorno il leader tocca una città diversa col format da campagna elettorale permanente: spiega l’attività del M5s a Palazzo, evoca la morte dei partiti e incorona il Movimento «protezione civile della democrazia». Eppure a molti sembra un film già visto, senza contare che le piazze piene (da Barletta ad Ancona) cedono il passo agli imprevisti. Si prenda il caso Treviso, dove ad ascoltare Grillo erano poche centinaia di persone, con gli organizzatori che invitavano «a chiamare amici e conoscenti».

Nel frattempo Alemanno non resta a guardare. E se nel 2008 chiudeva la campagna a Corviale, estrema periferia romana, oggi si prende il Colosseo. Il monumento simbolo della Capitale, primo obiettivo turistico e gigantesco suk di gladiatori e ambulanti, diventa pietra dello scandalo perchè oggetto di un protocollo d’intesa siglato pochi giorni fa da Prefettura, Roma Capitale e forze politiche.

Nel documento i firmatari s’impegnano «a non richiedere l’uso per comizi delle seguenti piazze», Colosseo compreso. Nel giro di una settimana il sindaco ha firmato e sconfessato il protocollo, prenotando l’anfiteatro per l’evento del Pdl. Il fattaccio sopraggiunge nello stesso luogo e a poche settimane dalla manifestazione “abusiva” per la liberazione dei Marò stigmatizzata dalla Sovrintendenza, a cui partecipò lo stesso Alemanno.

Oggi però non c’è critica che tenga, nemmeno quella del Pd Orfini che invoca l’intervento del ministro Bray. Venerdì alle 17.30 il sindaco battezzerà il Colosseo insieme a Silvio Berlusconi: lo stato d’allerta è ai massimi livelli e c’è chi teme incidenti alla luce dei fatti di Brescia, gli stessi che hanno spinto il Cav ad annullare tutti i comizi. Qui però, l’ex premier ci sarà e lo ha ribadito alla cena elettorale per Alemanno al Palazzo dei Congressi dell’Eur. Mille euro a testa e diversi volti noti (da Aldo Biscardi a Massimo Boldi) in una serata in cui il sindaco ha incassato un milione di euro, oltre agli incoraggiamenti di Berlusconi.

Nel valzer dei comizi romani s’inserisce a pieno titolo il Pd. Per il gran finale Ignazio Marino ha scelto Piazza San Giovanni, il tempio della sinistra che a febbraio era stato “violato“ da Beppe Grillo. Ai piedi della basilica il chirurgo riunirà amici e sostenitori, provando a serrare le fila intorno alla sua candidatura. Ci sarà il segretario Guglielmo Epifani, sfileranno i big, si alterneranno artisti e cantanti. Dopo settimane di riunioni a Palazzo e contestazioni in strada al grido di #OccupyPd, ora la prova della piazza scotta più che mai.

@MarcoFattorini 

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