Dalla Siria all’Italia, i 39 nemici dell’informazione

La Giornata mondiale per la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti

Nella Giornata mondiale per la libertà di stampa e la sicurezza dei giornalisti promossa dall’Unesco, mentre in Italia si attendono notizie sul giornalista de La Stampa Domenico Quirico scomparso in Siria da oltre tre settimane, “Reporter senza frontiere” ha pubblicato una lista aggiornata dei 39 nemici della libertà di stampa nel mondo. Politici, leader religiosi, criminali e militari che censurano, imprigionano, sequestrano e uccidono i giornalisti o chiunque diffonda informazioni. Dall’inizio del 2013, sono stati uccisi 19 giornalisti e 9 citizen journalist. Tra gli scomparsi, gli ultimi sono Quirico, Pierre Piccinin de Prata, Austin Tice, James Folley e Bashar Fahmi Al-Kadumi.   

«Questi nemici della libertà di informazione sono responsabili dei peggiori abusi contro giornali e giornalisti», ha detto Christophe Deloire, segretario generale di “Reporter senza frontiere”. «Stanno diventando sempre più efficaci. Nel 2012 il livello di violenza contro chi fornisce notizie è stato senza precedenti e un numero record di giornalisti è stato ucciso». 

All’elenco dei nemici della libertà di stampa del 2013 sono stati aggiunti cinque nomi: il nuovo presidente cinese Xi Jinping, il gruppo jihadista siriano Jabhat Al-Nosra, i membri e i supporter dei Fratelli musulmani egiziani, le truppe armate pakistane della provincia del Balochistan e gli estremisti religiosi delle Maldive. Quattro figure sono state invece depennate: il ministro somalo delle Comunicazioni Abdulkadir Hussein Mohamed e il presidente birmano Thein Sein, i cui Paesi hanno approvato riforme innovative nonostante esista ancora la violenza etnica, il gruppo dell’Eta, le forze armate di Hamas e la forza di sicurezza nazionale palestinese, che nell’ultimo anno hanno dimostrato pressioni minori su chi fa informazione. In Italia, invece, i nemici della stampa sono le mafie: camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita e cosa nostra. 

Ecco l’elenco completo dei nemici della libertà di stampa (qui il rapporto):

Nel Rapporto 2013 sulla libertà di stampa, come ogni anno “Reporter senza frontiere” stila l’elenco dei Paesi che più rispettano la libertà di stampa. Con 23 giornalisti uccisi e 22 in carcere, la Siria (al 176esimo posto su 179) resta uno dei Paesi più pericolosi per chi fa informazione. Alle prime tre posizioni si trovano tre Paesi scandinavi: Finlandia, Olanda e Norvegia. Alle ultime tre posizioni, Turkmenistan, Corea del Nord ed Eritrea. L’Italia è al 57esimo posto, a causa – si legge nel rapporto – della sua legge sulla diffamazione. 

Il video di presentazione della Giornata mondiale della libertà di stampa promossa dall’Unesco

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