I fumatori crescono soprattutto nei Paesi emergenti

Giornata mondiale senza tabacco

Fumare, puoi averlo già sentito, non fa bene alla salute. Il 31 maggio è celebrato nel mondo come “La giornata mondiale senza tabacco”, un evento annuale nato nel 1987. I legislatori hanno colto il messaggio e hanno penalizzato le compagnie del tabacco a suon di regolamentazioni. Le hanno sommerse di tasse e hanno bloccato le loro strategie di marketing. In Australia, i pacchetti di sigarette devono essere neutri e, il 28 maggio, il ministro della salute irlandese ha annunciato di voler attuare una riforma simile.

Tutto ciò sta dando i suoi frutti. Erc, una società che fa ricerca sul settore, sostiene che il consumo per persona sia diminuito da 999 sigarette all’anno nel 1990 a 882 nel 2012. Dall’altra parte, la voglia di sigarette continua ad aumentare. I fumatori ne hanno accese 5,9 miliardi lo scorso anno rispetto ai 5,1 miliardi nel 1990. La crescita della popolazione è la principale responsabile di quest’aumento. Ma il numero sarebbe ancora più alto se s’includesse nella stima il mercato nero delle sigarette.

La riduzione di consumo in alcuni paesi è però compensata dall’aumento in altri. Nell’Europa occidentale il consumo per persona è diminuito del 42%, da 1.744 sigarette fumate nel 1990 alle 1.003 lo scorso anno. Le leggi anti-fumo a Panama hanno aiutato a ridurre la dipendenza per persona del 70%. Ora il paese centro-americano vanta il tasso più basso del mondo.

Ma le persone di altri paesi continuano tranquillamente a fumare. In Cina, con i suoi 1,3 miliardi di cittadini, vengono consumati più pacchetti di sigarette che ogni altro posto del mondo. Il cinese medio ha fumato il 30% in più nel 2012 rispetto al 1990. La Cina si posiziona all’undicesimo posto nella classifica dei paesi con il consumo medio più alto. Il Libano e il Myanmar hanno visto una crescita ancora più drammatica (sebbene il passaggio tra vendite illegale a legali può aver in qualche modo distorto le stime).

Le ricerche di Erc coprono 123 paesi e circa il 99% dei fumatori. Dai i risultati emerge che i paesi con la più alta dipendenza da nicotina pro capite si trovano nell’est e nel centro Europa. I serbi fumano in media 3.323 sigarette all’anno, più di ogni altra nazionalità. Otto dei dieci paesi con il consumo medio più alto si trova nell’ex-blocco sovietico. L’Organizzazione mondiale della sanità pensa che il tabacco sia responsabile per il 10% delle morti di adulti. Un alto costo per un piccolo piacere.

Articolo originariamente pubblicato su “The Economist”, il 31 maggio 2013

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