Italia fuori dalla classifica delle regioni competitive

La fotografia di un Paese in crisi

Venti slide. Venti fotografie riassuntive sul nostro paese: la recessione che non molla il colpo; il peso della lunga crisi sul Pil, la produzione, il commercio, i comparti industriali, il mercato del lavoro e il raffronto con gli altri paesi europei; il ventennio perduto delle non riforme che ci ha allontanato dalla testa dei paesi più dinamici; il credit crunch e i ritardi di pagamento; le performance del made in Italy e la spesa pubblica; la stretta fiscale, i freni di sistema causa burocrazia e lentezza della giustizia e lo scricchiolante bilancio pubblico. Mentre la politica continua a litigare e al massimo si occupa di diaria, di “ritocchini” alla legge elettorale e di ineleggibilità ex post di un signore (Berlusconi) che fa politica da ormai vent’anni; mentre il governo naviga a vista, imprigionato dalle sue contraddizioni e dall’appoggio di una maggioranza che si guarda in cagnesco; mentre il sindacato imbocca la via stanca della manifestazione di piazza senza una vera idea di futuro del lavoro; e mentre a Roma si celebra l’assemblea generale di una Confindustria attraversata da mal di pancia, spiazzata dalla crisi, burocratizzata e divisa al suo interno tra piccoli e grandi, imprese pubbliche ed imprese private, energivori e produttori, manifatturieri e terziari, dunque incapace di stare al passo della rappresentanza al tempo della crisi, pubblicare questa fotografia (fonte: Centro studi Confartigianato) ci sembra il modo migliore per richiamare tutta la classe dirigente al senso di realtà. Ai fondamentali da cui ripartire con urgenza. Possibilmente insieme. E’ una semplice fotografia in slide. Senza troppi fronzoli e commenti ma di grande impatto, scorrendole una dietro l’altra. Ritardo dopo ritardo. Numero dopo numero. Troppo spesso ce ne dimentichiamo, guardando il dito invece che la luna. Tutto il resto sono chiacchiere… 

Ecco la fotografia (impietosa ed esaustiva):

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