Standing on the shoulder of giants: alcune riflessioni famose sull’Europa per aprire il dibattito
« L’epoca passata, epoca che è finita con la rivoluzione francese, era destinata ad emancipare l’uomo, l’individuo, conquistandogli i doni della libertà, della eguaglianza, della fraternità. L’epoca nuova è destinata a costituire l’umanità;… è destinata ad organizzare un’Europa di popoli, indipendenti quanto la loro missione interna, associati tra loro a un comune intento. »
(Giuseppe Mazzini)
« Penso che tra popoli che geograficamente sono raggruppati, come i popoli d’Europa, dovrebbe esserci una sorta di legame federale; questi popoli dovrebbero avere in ogni momento la possibilità di entrare in contatto, di discutere i loro interessi, di prendere risoluzioni comuni e di stabilire tra loro un legame di solidarietà, che li renda in grado, se necessario, di far fronte a qualunque grave emergenza che possa intervenire. »
(Aristide Briand, Europa, la più nobile, la più bella… cit., p. 199, 1929)
« Due sono i problemi particolarmente scottanti che pesano sul nostro continente: la questione sociale e la questione europea: le rivalità fra le classi e le rivalità fra gli Stati. La questione europea si pone in questi termini: l’Europa, frammentata politicamente e economicamente divisa, può assicurare la propria pace e la propria indipendenza di fronte alle potenze mondiali extraeuropee in pieno sviluppo? Oppure sarà costretta, per salvare la propria esistenza, ad organizzarsi in una federazione di Stati? La questione europea sarà risolta solo con l’unione dei popoli d’Europa, unione che o si farà volontariamente, con la costituzione di una federazione paneuropea, o forzata da una conquista russa. […]In effetti, la creazione della Federazione paneuropea rappresenta la sola sicura protezione della democrazia europea contro il bolscevismo e la reazione. In Europa ogni partito deve dunque decidersi: o continua sul cammino che conduce alla rovina del continente grazie ad una nuova guerra, oppure opta per l’unione per mezzo di una Federazione paneuropea. »
(Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, Pan Europa, un grande progetto per l’Europa unita, Il Cerchio, Rimini 1997)
« La Comunità europea è l’esempio di un’unione di stati nazionali che non è né un impero né una federazione, ma una realtà diversa e forse una novità assoluta. »
(Michael Walzer)
« Le forme di organizzazione che, pensando all’Europa, ora ci interessano sono: quella imperialista, che assoggetta tutti i popoli al governo di un unico popolo militarmente più forte; quella federalista, che forma un nuovo Stato, al quale i singoli Stati trasferiscono gli attributi della loro sovranità che gli sono indispensabili per la gestione in comune di tutti gli affari di interesse comune, conservando i rimanenti poteri per risolvere indipendentemente i loro particolari problemi. Entrambe queste forme di organizzazione possono portare alla eliminazione della guerra su tutto il territorio in cui si estendono. Ma la prima incontra la resistenza di tutti i popoli consapevoli dei valore della propria autonomia, e quand’anche col ferro e col fuoco, riesca ad unificare i popoli più diversi in una comune servitù fa perdere il contributo che ciascuno di essi. avrebbe potuto dare al progresso dell’umanità con l’apporto dei suo genio e della sua storia. La seconda consente ai popoli più differenti per razza, per religione, per linguaggio di convivere, così come vediamo in Svizzera, senza rinunciare all’autonomo sviluppo della loro individualità.
E’ la soluzione liberale per eccellenza: quella a cui pensano tutti gli uomini di tendenze progressiste, che si pongono il problema di come uscire dall’attuale marasma per assicurare ai diversi popoli le condizioni necessarie alla vita delle loro libertà.Ernesto Rossi, Europa, la più nobile, la più bella, cit., pp. 260 261, 1944 »
« La costruzione dell’Europa è un’arte. È l’arte del possibile. »
(Jacques Chirac)
« La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo. »
(Altiero Spinelli)