M5S: «Volevamo dare i voti al Pd, non li hanno voluti»

Commissione Giustizia. Il grillino rivela: abbiamo chiesto un accordo ai democrat

«Abbiamo proposto i nostri voti al Pd, eravamo pronti a eleggere Felice Casson. Ma non li hanno voluti». Al Senato si è appena conclusa l’elezione del presidente della commissione Giustizia. Nel cortile di Palazzo Madama il grillino Mario Michele Giarrusso racconta un particolare inedito. Dopo le due fumate nere di ieri, alla fine l’ha spuntata il Pdl Francesco Nitto Palma. Eletto al quarto scrutinio con tredici voti su ventisei. «Da stasera Silvio Berlusconi è più contento – spiega Giarrusso, nuovo vicepresidente della commissione – Gli italiani forse lo sono un po’ meno».

Intanto la nomina dell’ex Guardasigilli si tinge di giallo. Come racconta l’esponente grillino, già ieri il M5S aveva proposto al Pd l’elezione del democrat Felice Casson. Un inedito asse in chiave antiberlusconiana, per fermare l’elezione di Nitto Palma. «Proprio per questo – rivela Giarrusso – durante i primi due scrutini abbiamo sempre votato scheda bianca».

Niente da fare. Nonostante qualche resistenza interna, il Pd ha preferito tener fede agli accordi con il centrodestra. A nulla sono servite le pressioni dei Cinque stelle sul capogruppo Luigi Zanda. Alla fine – così raccontano i grillini – a Largo del Nazareno ha prevalso la ragion di Stato. Per non mettere a rischio gli equilibri di governo, i senatori del Partito democratico hanno evitato accuratamente di votare il proprio rappresentante.

Decisiva una telefonata arrivata in mattinata a Zanda, così almeno lamentano dal M5S. «Direttamente dal Colle più importante di Roma», scherza Giarrusso chiamando in causa il capo dello Stato. Il Quirinale si è mosso per richiamare all’ordine i senatori democrat e mettere al riparo il governo da imprevisti scossoni? Tutto da dimostrare. Resta il dato: votando ancora scheda bianca, oggi il Pd ha permesso l’elezione di Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia. I due esponenti della Lega Nord, infatti, avrebbero votato scheda bianca (così ha assicurato Roberto Calderoli). Mentre ai quattro senatori del MoVimento non è rimasto che convogliare i propri voti su Giarrusso. 

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