L’azione era annunciata da mesi: gruppi di protesta organizzata da tutta Europa volevano bloccare l’accesso alla Banca Centrale Europea a Francoforte, in Germania, la mattina del 31 maggio 2013 – e ci sono riusciti. Alle sette del mattino, sotto il tipico cielo grigi e piovoso della primavera tedesca, circa 4.000 dimostranti giunti da tutta Europa si sono radunati in tre blocchi principali, gettando la capitale finanziaria tedesca in un’atmosfera spettrale di strade deserte e negozi chiusi, con solo il neon delle insegne delle banche a illuminare l’aria umida.
Si tratta della dimostrazione più eclatante di una tre giorni di dimostrazioni che hanno come obbiettivo il rilancio dei movimenti “Occupy” nel continente. “Siamo contro l’Eurocrazia” è l’opinione comune, perché – secondo alcuni manifestanti intervistati da Linkiesta – si “tratta di un sistema per lo sfruttamento dei cittadini, a favore dell’elite finanziaria”. L’obbiettivo dichiarato non era l’accesso agli uffici della BCE, ma la paralisi del centro cittadino. Il tradizionale campeggio Occupy è stato collocato ai margini di Francoforte, in un parco.
La zona era militarizzata, con impiego massiccio di forze anti-sommossa da tutti i Länder vicini – Baviera, Baden-Wurttemberg, Turingia, Renania Settentrionale. Ci sono state alcune cariche a un’ora dall’inizio della manifestazione, verso le otto del mattino, ma gli scontri sono stati in generale di portata limitata, con il fermo di poche persone.
La forza reale dei manifestanti non è stata nelle quantità di gente accorsa – quattromila giovani sono poca cosa per bloccare una città. I gruppi hanno però dimostrato una capacità tattica estremamente raffinata rispetto a manifestazioni dello stesso tipo negli ultimi anni. Sono riusciti a contattarsi internazionalmente e a organizzarsi per convergere a Francoforte. Sono stati creati blocchi in sei vie principali che convergono verso la torre della BCE, e tramite twitter i manifestanti si sono spostati di volta in volta verso un blocco, costringendo la polizia a far convergere unità verso i punti di maggior pressione. Le forze dell’ordine potevano contare sul sostegno di due elicotteri in grado di individuare lo spostamento della massa di persone, riuscendo con successo a prevenire lo sfondamento, pur tentato in diverse occasioni.
Per il movimento Occupy è importante il rilievo mediatico della manifestazione, e da questo punto di vista il successo è stato totale: le principali agenzie di stampa hanno riportato la notizia dell’”assedio della Banca Centrale”. Se questo movimento sarà in grado nei prossimi mesi di stimolare un nuovo dibattito sulla questione etica dell’economia, è ancora tutto da vedere. Sono previsti incontri e dibattiti, e sabato 1 giugno una nuova dimostrazione per il centro di Francoforte – stavolta a un orario più consono per i ritmi dei ventenni, visto che le sette del mattino scelte per l’assedio alla BCE – insieme al tempo inclemente – hanno scoraggiato molti dal partecipare. Dagli uffici vuoti di Francoforte, intanto, non sono giunti commenti, a parte alcuni sardonici e forse un po’ improvvidi messaggi Twitter. La Commissione Europea ha annunciato di celebrare oggi “25 anni di sostegno ai giovani”, mentre Eurostat riconosceva un inflazione dei costi alimentari a maggio del 3,3%. La frattura tra la piazza e il palazzo si sta allargando sempre di più.