Facebook ora vorrebbe rivoluzionare il giornalismo

L'indiscrezione

Facebook non si ferma più: pochi giorni dopo l’introduzione degli hashtag sul modello di Twitter (ve ne avevamo parlato qui), il social network ha annunciato l’arrivo di un nuovo misterioso prodotto, che sarà presentato al mondo il prossimo 20 giugno durante un’apposita conferenza – in puro stile Steve Jobs – dal quartier generale di Menlo Park, in California.

Secondo alcune indiscrezioni rilanciate da blog tecnologici americani, la next big thing che l’azienda guidata da Mark Zuckerberg lancerà a breve potrebbe essere un proprio feed RSS, ovvero un aggregatore di notizie personalizzabile a seconda dei gusti informativi dell’utente. Ancora, ovviamente, non c’è nessuna conferma ufficiale. E dal social network, interpellato dalla redazione di Mashable, si sono rifiutati di commentare.

Ad intuire la natura del nuovo possibile servizio targato Facebook è stato, per primo, Tom Waddington, sviluppatore del sito di tutorial Cut Out + Keep. Il 26enne scozzese, che sulla sua pagina personale si definisce «sempre impegnato in nuovi progetti», ha trovato il tempo di notare come il social network abbia lasciato incustodite tracce di codice contenente riferimenti ad un feed RSS: un indizio sul servizio di prossima implementazione?

Stando a quanto rivelato da Waddington sul suo blog, l’accesso al feed attraverso l’API è al momento bloccato (salvo che per alcune selezionate applicazioni di cui non si conosce provenienza né identità), segno ulteriore di come qualcosa bolla in pentola. «Sorprendente notare come il codice menzioni l’RSS nello specifico, nell’intento di distinguere il nuovo feed da quelli già esistenti, come le liste di interessi e di amici», ha aggiunto lo sviluppatore.

Il feed RSS marchiato Facebook potrebbe entrare in funzione a pochi giorni dalla dipartita definitiva di uno dei più grandi concorrenti attualmente sulla piazza: Google Reader, che chiuderà ufficialmente i battenti a partire dal prossimo primo luglio. Un passaggio di consegne tra grandi aziende, con il social network speranzoso di eguagliare, e possibilmente superare, i 100 milioni di iscritti al servizio di aggregazione lanciato da Google il 7 ottobre del 2005.

Da sempre, Facebook ha strizzato l’occhio all’informazione, contribuendo – come ha puntualizzato Ian Shapira del Washington Post – «a cambiare drammaticamente il modo in cui i giornalisti fanno il loro lavoro». Nel 2010, con l’introduzione dei social reader, ha anche permesso che le testate creassero una propria edicola virtuale interna al social network, nel tentativo di raggiungere un numero sempre maggiore di utenti e di sviluppare con essi un’interazione più profonda. L’esperimento, come abbiamo visto, è parzialmente naufragato, ma conferma come i radar dell’azienda di Menlo Park siano sempre puntati verso le redazioni di giornali e media outlet online.

Ogni nuova implementazione di Facebook, con la sua massa di utenti a nove zeri, non può non avere un certo peso all’interno dello scenario web globale. Se l’introduzione del servizio venisse confermata, per i giornali online si potrebbe aprire un’ulteriore importante fonte di traffico. Bisognerà comunque aspettare, per capire se qualche caratteristica particolare contribuirà a rendere il servizio particolarmente appetitoso.

Sorge spontanea qualche domanda: ad esempio, come avverrà la condivisione degli articoli? Si punterà su un frictionless sharing, con i profili che mostreranno in automatico gli articoli visualizzati dagli utenti attraverso il feed? E Facebook come cercherà di monetizzare il servizio? Ci saranno spazi in evidenza a pagamento riservati alle aziende? L’accesso avverrà tramite applicazione? Quanta percentuale degli articoli potrà essere letta direttamente dalle pagine del social network? Tutte domande che potrebbero rivelarsi inutili, qualora l’indiscrezione non venisse confermata. Non ci resta che aspettare giovedì sera, quando tutto sarà finalmente chiaro. 

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