Ieri dibattito in aula sulla tratta Torino-Lione dell’alta velocità. Il deputato Allasia della Lega ha la brillante idea di evocare l’olio di ricino, come riporta La Stampa,
«Non pensiate che noi della Lega di Torino non abbiamo fatto le nostre opposizioni. Mi ricordo, in Val di Susa, solitariamente, in modo solitario, dal 1996 al 2000, la Lega Nord era contro la TAV. Contro la TAV perché? Perché – come ho detto poc’anzi – non c’era stato dialogo. Dal 2000 in avanti si è cambiato il passo, è cambiata la politica, è cambiata l’interlocuzione con le amministrazioni locali, con il consiglio regionale, con le province e con lo Stato per cercare di avvicinare sempre di più queste infrastrutture ai cittadini. Sicuramente, voi avreste bisogno di olio di ricino, in modo tale da capire cos’è la realtà dei fatti».
La risposta di Laura Castelli, del Movimento 5 Stelle, peggiora – se possibile – la qualità del dibatitto
Il maggior quotidiano piemontese, nello stesso giorno in cui annunciava l’arrivo del Ministro dell’interno per decidere l’apertura forzata e forzosa del cantiere della Maddalena, commentava nelle pagine a fianco una grande operazione dei carabinieri del comando di Torino sotto il titolo: «Le mafie minacciano anche le grandi opere». Lo trovo davvero buffo. Io a questi attori sì che darei l’olio di ricino (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)
Seguono polemiche. Laura Castelli, deputata del Movimento 5 stelle si difende a spada tratta: l’«olio di ricino» citato nel suo ultimo intervento in aula sulla Tav era riferito ai mafiosi, quelli che penetrano negli appalti delle grandi opere al Nord. Gli «attori», citati dalla deputata non erano certo i giornalisti, come hanno malamente interpretato alcuni. E come non capirlo?
io pensavo di esagerare, ma una grillina (mi pare si chiami Castelli) ha detto davvero che per i giornalisti ci vuole l’olio di ricino.Fasci
— Pierluigi Battista (@PierluigiBattis) 04 giugno 2013
La polemica finisce anche su Tzetze, il blog grillino della Casaleggio associati, e giù sberleffi contro la Repubblica e il giornalista del Corriere della Sera Pigi Battista, colpevoli, come tutti i giornalisti, di non capire mai fino in fondo le parole dei deputati a Cinque stelle.
Questo è il sano giornalismo di Repubblica.it. Guardate che ci hanno fatto: goo.gl/pZecH
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 05 giugno 2013
Sarà. Ma l’olio di ricino da destinare a chi intendeva il deputato della Lega o quella del M5s, non merita spiegazioni. Non andrebbe semplicemente citato nell’aula in cui Mussolini disse: «Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto».