Oltre 6 famiglie italiane su 10 (il 62,3%) nel 2012 hanno tagliato la spesa alimentare, privilegiando prodotti in offerta o sottomarca. A prezzi spesso troppo bassi da far dubitare sulla qualità e mettendo a rischio anche la salute del consumatore. Lo dice l’ultimo Dossier di Coldiretti, “I rischi del cibo low cost”, che l’associazione di categoria ha presentato a Bruxelles in occasione del Forum internazionale “Più Europa, più politica agricola”.
«Nel primo trimestre del 2013 le vendite sono aumentate solo nei discount alimentari – dice Coldiretti – che hanno fatto segnare un incremento del 2%, mentre sono risultate in calo tutte le altre forme distributive fisse al dettaglio. Una tendenza frutto del cambiamento dei consumi delle famiglie italiane, che per gli alimentari e bevande nel 2012 sono scesi a 117 miliardi, con un calo del 6,3% dal 2008». Ma, mette in guardia Coldiretti, dietro i prodotti low cost «spesso si nascondono ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi». Nel 2013 in Italia gli allarmi alimentari sono aumentati del 26%, l’80% dei quali è stato provocato da prodotti a basso costo provenienti da Paesi fuori dall’Unione europea. Sempre meglio guardare l’etichetta.
Ecco quali sono le trappole: