Fa un certo effetto leggere l’articolo di oggi su Repubblica, a firma di Concita De Gregorio, dove si racconta come Radio Maria inviti i suoi ascoltatori più anziani a lasciare un «lascito testamentario» all’emittente mentre sono ancora in vita. Fa un certo effetto perché il figlio della donna di 92 anni si domanda giustamente se in quei questionari così tempestivi inviati da Radio Maria alla madre non ci siano i margini «di una specie di circonvenzione di incapace». Vengono in mente quelli che si fingono tecnici del gas che spesso s’intrufolano nelle case dei vecchietti per spillare loro due soldi o qualche catenina. Certo, c’è un enorme differenza, ma lascia l’amaro in bocca vedere come una radio cattolica così radicata e importante sfrutti la buona fede e, delle volte, l’età avanzata dell’ascoltatore di turno. Tempestandolo di missive anche dieci volte alla settimana. Sarebbe più elegante chiederlo dopo. Anzi, secondo noi, non domandarlo neppure. Soprattutto in questi modi…
7 Giugno 2013