Ancora due sindaci. Il Movimento Cinque Stelle conquista altre due città, dopo le quattro dello scorso anno. Pomezia, vicino Roma. E Assemini, in Sardegna. E così a metà pomeriggio di ieri Beppe Grillo esulta sul suo blog, seppure con sobrietà. «Il cammino del MoVimento 5 Stelle all’interno delle istituzioni è lento, ma inesorabile».
Ma dove è possibile confrontare il dato con precedenti esperienze elettorali, il risultato è disastroso. Succede in Sicilia. A Messina, Siracusa, Catania e Ragusa, il movimento di Grillo va male. In assoluto, conquistando solo un ballottaggio. Ma anche in rapporto alle passate apparizioni. Non è il caso di fare paragoni con il voto di febbraio. Sarebbe scorretto. Allora il M5S raggiunse il 30 per cento delle preferenze, certo. Ma si votava per le Politiche, i siciliani erano chiamati a rinnovare il Parlamento. Tutt’altra valenza elettorale.
Più corretto, però, evidenziare le differenze tra l’attuale tornata elettorale e le Regionali dello scorso ottobre. Quel voto lanciò il M5S nella politica italiana. Una conferma importante, dopo le amministrative della precedente primavera (con la conquista del comune di Parma). Un grande risultato, raggiunto al termine di un seguitissimo tour elettorale di Grillo nell’isola. Un successo premiato con una quindicina di seggi all’Assemblea Regionale Siciliana.
Elezioni amministrative, come quelle di questi giorni. Eppure nelle stesse città di riferimento il Movimento Cinque Stelle crolla. I dati sono piuttosto impietosi. Nella circoscrizione di Catania, in autunno il candidato presidente della Regione Giancarlo Cancelleri aveva conquistato il 16 per cento dei voti. Il Movimento si era attestato al 13,5 per cento. Oggi nella città etnea – quando mancano ancora alcuni seggi da scrutinare – la candidata sindaco Erminia “Lidia” Adorno viaggia attorno al 3,5 per cento. Il M5S è al 4 per cento.
Le cose non vanno meglio a Messina. Dal 9,6 per cento di ottobre, il Movimento passa al 2,63 per cento. Il candidato presidente Cancelleri era arrivato fino al 12 per cento. Oggi l’aspirante sindaco della città sullo Stretto Maria Saija si ferma sotto al 3 per cento. Fa eccezione Ragusa. Qui il Movimento Cinque Stelle riesce a raggiungere il ballottaggio. Tra due settimane il grillino Federico Piccitto sfiderà il candidato del centrosinistra. Un successo. Anche se persino in questa città i risultati elettorali evidenziano un arretramento. Alle amministrative di ottobre il M5S aveva conquistato il 22,4 per cento. Oggi si attesta attorno al 10 per cento.
Decisamente peggio a Siracusa. Se alle Regionali i grillini avevano ottenuto il 15,6 per cento, oggi non arrivano al 5 per cento. Il dato è evidente: due terzi degli elettori si sono persi per strada. «Siamo un movimento giovane – commentava ieri Giancarlo Cancelleri in attesa dei risultati – Ci sta se abbiamo sbagliato qualcosa».