Robert Galbraith, firma di un noir uscito da poco nel Regno Unito, è uno pseudonimo e a sceglierlo non è stato un autore qualsiasi, ma JK Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter. La firma compare su “The Cockoo’s Calling”, ancora edito in Italia. La scoperta è stata fatta da due studiosi, Peter Millican di Oxford e Patrick Juola della Duquesne University di Pittsburgh, Pennsylvania. La notizia è stata pubblicata dal Sunday Times, che racconta di come l’autrice di Cockoo’s Calling (e di Harry Potter) avesse sperato «di mantere un po’ più a lungo il segreto».
A destare sospetti sullo pseudonimo, secondo il giornale, la qualità con cui era stato scritto il libro. Il Sunday Times ha approfondito la genesi del libro perché incuriosito su come «un autore con un passato nell’esercito e nell’industria della sicurezza privata» (come era presentato Robert Galbraith) potesse aver scritto un romanzo di debutto così riuscito. Al momento il libro, secondo la testata inglese, ha venduto più di 1.500 copie in edizione rilegata.
La trama è incentrata sulla morte di una modella, caduta da un balcone di Mayfair a Londra. Da questo presunto suicidio inizia la storia, con il dective ingaggiato dal fratello della modella. Si tratta di Cormoran Strike, veterano di guerra, ferito «sia nel fisico che nella mente». E da qui inizia il racconto sullo sfondo di una Londra «misteriosa».