Torna Forza Italia, vado a fare il foglio rosa

Ritorno al futuro di un paese immobile

Ognuno ha l’età che ha ma il ritorno ormai ufficiale e imminente di Forza Italia, annunciato da Silvio Berlusconi e anticipato dalla ridotta molisana, dove l’ex presidentissimo Michele Iorio stasera inaugurerà la prima sezione locale con il vecchio nome, ha qualcosa di paradossale. «Torna Forza Italia, vado a fare il foglio rosa», ha twittato @chedisagio alias Marco Castelnuovo, collega de La Stampa, cogliendo in pieno il ritorno al futuro del partito del Cavaliere. Nel 1994, quando nacque Forza Italia, sono successe un sacco di cose: Baggio ha sbagliato il rigore ai Mondiali americani (Arrigo Sacchi ct della nazionale), c’erano ancora Ayrton Senna e Kurt Kobain dei Nirvana (sono morti proprio in quel maledetto anno), vengono identificati i fratelli Salvi della Uno bianca di Bologna, il presidente degli Stati Uniti era un giovane Bill Clinton, la e-mail era un privilegio per pochissimi, Beppe Signori diventa capocannoniere del campionato di serie A, la Ford Mondeo viene premiata auto dell’anno e i premi nobel per la pace sono Yasser Arafat e Shimon Peres. Insomma parliamo di un mondo di ieri che, misurato sulla velocità di oggi, sa quasi di preistoria.   

Per gli over cinquanta di oggi si tratta di rivangare romantici ricordi di gioventù, per i quarantenni di oggi di cose successe nel fiore dei vent’anni, per i trentenni di ricordi quasi impalpabili e per i ventenni di cose davvero sconosciute, come quando i nonni ti raccontano della guerra o del boom economico. Ecco, pensare che oggi un partito (di qualunque colore sia) possa riconquistare il favore e il cuore della gente tornando così all’antico, per di più con lo stesso leader a cavallo, prima che sbagliato è semplicemente antistorico. Riportare indietro le lancette del tempo non è ancora possibile…    

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