Berlusconi Mediaset, il dossier dalla condanna a oggi

La nota del Colle entro Ferragosto

In attesa della nota del Colle, il nostro dossier

Tra rabbia e determinazione, Berlusconi non molla

Combattivo più che mai. Chi ha la possibilità di incontrare Silvio Berlusconi dopo la lettura della sentenza con cui la Cassazione conferma la condanna a quattro anni quasi si stupisce. Nessun passo indietro. Di fronte alla pronuncia della Suprema Corte il Cavaliere non si arrende e non si abbatte. Certo, la prima reazione è di sconcerto e amarezza. Sicuramente di rabbia. Ma prevale di gran lunga la determinazione a non farsi da parte. Leggi il resto


La condanna di Berlusconi condannerà anche il Pd?

La condanna di Silvio Berlusconi spiazza i democratici, e rischia di essere un boomerang per Letta

Quando sta per finire la più lunga giornata della legislatura in corso una come la renziana Simona Bonafè ai microfoni di La7 sintetizza il clima in casa Pd: «Se ci sarà da votare la decadenza di Silvio Berlusconi il Pd sarà compatto». Chiaro. Ma – aggiunge – «molto dipenderà dalla reazione del Pdl». Ecco la linea Epifani, unico fra i super big di Largo del Nazareno, sede del Pd, a prendere la parola dopo la sentenza della Suprema Corte. «Una linea» che viene condivisa persino dalle truppe del primo cittadino di Firenze. Leggi il resto

VIDEO La lettura della sentenza e il dossier sulle reazioni

L’incubo del Cav: niente politica e domiciliari in 70mq

Berlusconi potrebbe dover scontare la pena nel piccolo appartamento che fu di mamma Rosa

E se Silvio Berlusconi fosse costretto a scontare gli arresti domiciliari nella sua casa di residenza in viale San Gimignano, un appartamento in zona Bande Nere a Milano dove abitava la madre? In queste ore così convulse, con avvocati e politici intenti a decifrare le ricadute politiche e giudiziarie della sentenza della Corte di Cassazione sul processo Mediaset, compare pure questa possibilità. Leggi il resto 

VIDEO Il video messaggio di Berlusconi in risposta alla Cassazione

Come funziona il provvedimento di grazia del Quirinale

Ipotesi grazia a Berlusconi, ma come funziona il provvedimento? E quante ne ha concesse Napolitano?

Il 12 luglio, il quotidiano Libero con un titolo a tutta pagina suggeriva una possibile via d’uscita per la situazione giudiziaria di Silvio Berlusconi: “Grazia a Silvio, ci sta anche Letta” in un articolo a firma Martino Cervo. Nel pomeriggio, le agenzie di stampa riportavano, citando fonti del Quirinale, la valutazione, in questo momento, del Colle sul possibile provvedimento di grazia per Silvio Berlusconi. Leggi il resto

Ma gli azionisti Mediaset ci hanno guadagnato

Meno tasse e più pubblicità, il sistema faceva comodo. Ora si rischia l’azione di responsabilità

Che lo Stato italiano sia stato danneggiato non c’è dubbio, almeno stando alla sentenza di primo grado. Che lo siano anche gli azionisti di Mediaset è questione ben più difficile da dimostrare. Se la compravendita dei diritti televisivi a prezzi gonfiati attraverso società off shore ha infatti costretto la società a sopportare oneri maggiori rispetto ai valori di mercato delle royalties, dall’altro ha consentito di iscrivere a bilancio un costo fittizio – in quanto già ammortizzato dall’azienda – ma utile ad abbattere l’imponibile fiscale. Leggi il resto

Leggi anche: La storia del processo Mediaset dal 2003 a oggi

Giuliano Urbani: “Tornare a Forza Italia? Impossibile e inutile”

Il fondatore scettico sul ritorno al vecchio nome: «Allora volevamo cambiare il mondo. Oggi non più»

«Il ritorno di Forza Italia? Nessuna somiglianza con il movimento nato vent’anni fa». Giuliano Urbani è stato uno degli ideologi del primo partito berlusconiano. Parlamentare per tre legislature, già ministro della Funzione Pubblica e dei Beni Culturali, segue senza nostalgia la nuova discesa in campo del Cavaliere. «Questa è un’altra storia, Da allora tutto è cambiato». Leggi il resto

Leggi anche: Vent’anni di Berlusconi attraverso i suoi manifesti

 IL DIBATTITO DE LINKIESTA
 

Vent’anni di niente, passati a parlare di Silvio B.

L’ossessivo e infernale bipolarismo “impunità contro giustizialismo” ha messo in ginocchio l’Italia

di Marco Alfieri

Non capisco cos’abbia da festeggiare chi brinda alla condanna di Silvio B., il Caimano finalmente in trappola dopo un lungo e spettacolare inseguimento giudiziario; capisco ancora di meno l’esercito di Silvio che vorrebbe rovesciare tavolo e governo a dispetto di una condanna ormai definitiva ed esecutiva per frode fiscale e tirare per la giacca il presidente Napolitano, chiedendo sguaiatamente la grazia e l’impunità per il proprio capo. In uno stato di diritto le sentenze si possono criticare, ci si può lamentare per l’accanimento vero o supposto, ma si accettano sempre. Leggi il resto

Berlusconi ha negato al Paese la vera destra liberale

Per la causa liberale la discesa in campo di Silvio Berlusconi è stata la peggiore notizia possibile

di Riccardo Chiaberge

L’unica volta che ho parlato (per così dire) con Silvio Berlusconi è stato quasi vent’anni fa, il 9 dicembre 1993, un mese e mezzo prima della sua discesa in campo. A Grugliasco, alla periferia di Torino, si inaugurava l’Euromercato della Standa nel centro commerciale Le Gru (su cui peraltro stava indagando la magistratura, per un presunto giro di tangenti “rosse”, legate al Pci-Pds). Ma i cronisti, me compreso, non erano certo venuti per lo shopping. Già da tempo si parlava di un impegno diretto del Cavaliere in politica, e proprio quel giorno, sulla prima pagina del Corriere, Angelo Panebianco aveva tentato di dissuaderlo. Leggi il resto


Silvio non ci ha insegnato a fare a meno dello Stato

L’errore di B. è stato non abbattere l’apparato statale pensando di poterlo gestire come un’azienda

di Alberto Mingardi

Le partecipazioni statali hanno forgiato il capitalismo italiano, ne hanno fatto una pianta di serra. Sono stati in pochi, pochissimi, a pensare di sopravvivere senza bisogno di volgere a proprio vantaggio lo strapotere dell’attore pubblico. Del resto, quando si cresce all’ombra di un moloch che ti sovrasta, l’unica speranza che si riesce a conservare è quella di ammansirlo e volerlo a proprio vantaggio. Anziché dire a muso duro «ciò che non siamo, ciò che non vogliamo» al decisore politico, la classe imprenditoriale italiana, per la più parte, s’è acconciata a blandirlo, a corteggiarlo. Lo statalismo non ara solo il terreno alla corruzione: rende normale la collusione. Leggi il resto

Berlusconi e quel furto ai danni dei soci di minoranza

Sentenza Mediaset, Mister B faceva la cresta su soldi che avrebbe dovuto spartire con gli altri soci

di Salvatore Bragantini

La zuffa aperta dal Pdl sulla “agibilità politica” di Berlusconi ha avuto l’ampiamente voluta conseguenza di relegare in secondo piano i fatti, che a seguito della sentenza di Cassazione possono essere ora così descritti: il capo politico (e padrone assoluto) della Destra italiana, nonchè il più longevo premier della nostra storia repubblicana ha evaso il fisco e derubato i propri soci di minoranza per anni, anche mentre reggeva il massimo incarico statale. Leggi il resto

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