Epifani e l’alleanza con Berlusconi a sua insaputa

L’intervista al Corriere

Ognuno nelle interviste può dire quello che vuole, ci mancherebbe! Però quella di stamattina rilasciata dal segretario Pd, Guglielmo Epifani, al Corriere, rientra nella categoria di quelle inutili se non addirittura fastidiose e ipocrite.

Dice in sintesi Epifani, tra il pensoso e lo pseudo-minaccioso: «Niente sconti a Berlusconi, faccia un passo indietro. Si prenda atto della sentenza e dei suoi effetti, non vedo altre strade». «Governo a rischio? La legalità viene prima di tutto». E ancora. Un giudizio sui 100 giorni dell’esecutivo Letta? «Il governo ha fatto tante piccole cose buone ma risente della zavorra dell’imposizione dei temi di parte…».

E dire che Epifani è uomo accorto ed esperto, dunque non gli sfuggirà il nonsense delle sue parole, come se stesse recitando una parte, il solito posizionamento, stucchevole, in vista del congresso Pd. Perché diciamo questo? Perché Berlusconi, nonostante la sentenza della Cassazione, non ha alcuna intenzione di farsi da parte, lo ha detto più volte in queste ore. Epifani non può far finta di non saperlo. È il segretario di un partito alleato.

Quindi delle due l’una: o il partito democratico ha il fegato di chiedere e promuovere politicamente un provvedimento ad hoc che sani la posizione giudiziaria del Cavaliere in cambio del ritiro dalla vita politica, in modo da rimuovere un macigno ventennale nella vita del paese, oppure abbia il fegato di staccare la spina a questo governo per andare a nuove elezioni. Non ci sono altre soluzioni se davvero si tiene alla governabilità e alle riforme non solo a parole.

Solo che non lo faranno mai, perché vorrebbe dire lasciare campo libero a Matteo Renzi, che correrebbe, molto probabilmente vincerebbe in carrozza superando qualsiasi problema di legge elettorale nei fatti e di stabilità di governo. Che ne sarebbe dell’attuale prima fila Pd?

Al di fuori di queste due opzioni, i big boss del Pd la smettano di versare lacrime di coccodrillo in pensose interviste a tutta pagina su quel che dovrebbe fare Berlusconi (e che tanto sanno bene non farà mai) e sul Governo «incredibilmente» piegato a pressioni di parte. Perché di questo esecutivo e di Berlusconi sono loro gli azionisti e alleati decisivi…

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