Matteo Renzi ha deciso di rottamare Firenze. Una rivoluzione toponomastica, più che generazionale. Nei prossimi mesi il sindaco – che molti già considerano il futuro candidato premier del centrosinistra – cambierà nome a un centinaio di vie della sua città. I fiorentini si dividono. C’era davvero bisogno di riscrivere tutti gli stradari? Per qualcuno è l’ultima trovata di un leader politico alla continua cerca di visibilità, per altri si tratta di una decisione di buonsenso. Intanto gli abitanti dei quartieri interessati iniziano a temere i risvolti burocratici della vicenda.
Nel mirino di Renzi sono finite alcune strade dai nomi ormai superati. Targhe anacronistiche come “via Unione Sovietica” o “via Jugoslavia”. Presto saranno sostituite da più illustri personaggi storici. Non è una novità. Come raccontano le cronache cittadine, negli ultimi anni sembra che il sindaco abbia annunciato più volte la ridenominazione di alcune strade. Stavolta fa sul serio. Nelle intenzioni di Palazzo Vecchio, le nuove vie saranno dedicate ai principali “eroi del Novecento”. Chi selezionerà le personalità meritevoli di un’intestazione? Ecco un’interessante soluzione: a riscrivere la geografia cittadina saranno gli studenti delle scuole fiorentine. Spetterà a loro votare, scegliendo da una lista opportunamente compilata dall’ufficio toponomastica del Comune.
GEOLOCALIZZA Dov’è via Unione Sovietica a Firenze
Complice anche la pausa estiva, a sfogliare i giornali locali sembra che in città non si parli d’altro. Non a caso questa mattina il Corriere fiorentino e l’edizione locale della Repubblica dedicano almeno due pagine all’iniziativa. Ed è proprio sul Corriere che si può trovare un primo elenco di possibili candidati. Le nuove vie di Firenze saranno dedicate a «personaggi della politica come Don Sturzo, uccisi dalla mafia come Placido Rizzotto, l’antifascista Ferruccio Parri, religiosi come Chiara Lubich o Enzo Mazzi, architetti come Gae Aulenti, artisti come Henry Moore (sua la prima grande mostra al Forte Belvedere) o Folon, attori come Eduardo De Filippo, economisti come Giuliano Bianchi, sportivi come Zeno Colò o l’ex patron della Fiorentina Mario Cecchi Gori».
Il tormentone estivo è servito. Con tanto di polemica. Perché i tecnici del Comune hanno scartato dalla lista Mike Bongiorno? La stessa sorte avrebbe incontrato la candidatura dell’attore Adolfo Celi, pure tra gli indiscussi protagonisti della trilogia fiorentina di “Amici Miei”. Qualcuno otterrà la targa senza passare dalle selezioni studentesche. È il caso dei quattro “eroi del Novecento”, che hanno ricevuto l’ok del Consiglio comunale il 20 febbraio 2012. La giornalista e scrittrice Oriana Fallaci, la giornalista Ilaria Alpi, l’attivista irlandese Bobby Sands e lo storico fiorentino Giorgio Spini. Una via per loro sembra assicurata. Così come potrebbe spuntarla l’astrofisica Margherita Hack. «Anche se sono passati meno di dieci anni dalla sua morte, il ministero dell’Interno non avrebbe problemi a concedere la deroga», conferma l’informato giornalista del Corriere. Di sicuro una strada potrebbe essere dedicata a Enrico Berlinguer, segnalato direttamente dal sindaco Renzi.
Per cento nuovi nomi, altrettanti dovranno scomparire. In una recente intervista Renzi ha già individuato un paio di vie “cancellabili”. Via Tripoli e via Unione Sovietica. La Repubblica di oggi, nella sua edizione fiorentina, ha chiesto qualche suggerimento a storici, scrittori e comici cittadini. La lista delle strade a rischio sostituzione si allunga. Ecco così che per far posto alle nuove targhe potrebbero cambiare nome Piazza Adua e via Zara. Via Lamarmora e via della Quiete. «La quiete – racconta ironico il conduttore Carlo Conti – ormai è solo un ricordo».
Intanto i giornalisti girano la città per raccogliere le reazioni della gente. Intervistano i residenti delle strade prossime alla ridenominazione. Se la Repubblica racconta «l’ironia e la disperazione degli abitanti coinvolti», il Corriere raccoglie i primi commenti a caldo dei cittadini di via Tripoli. «La guardo e penso ai dittatori, meglio la Hack» dice qualcuno. «Ma con tutti i problemi che ha questa strada, il sindaco si preoccupa del nome?» risponde un altro. E c’è anche chi si interessa delle conseguenze burocratiche. La rivoluzione di Renzi obbligherà i fiorentini a cambiare i documenti? Almeno da questo punto di vista, i concittadini del sindaco rottamatore possono stare tranquilli. «Penseremo a tutto noi» assicura il dirigente della toponomastica e della statistica di Palazzo Vecchio Riccardo Innocenti. «Comunicheremo a tutti gli enti interessati il cambio di denominazione di residenza e i cittadini riceveranno a casa una comunicazione chiarissima».