Scompare l’Imu e gli inquilini temono la stangata

Ma il governo rassicura: non sarà così

«L’iniquità della Taser è certa, dato che colpirà anche quel 18 per cento di famiglie residenti che paga un canone d’affitto. Insomma, i proprietari risparmieranno grazie ai soldi dei loro inquilini». Non hanno troppi dubbi al Codacons. Il decreto del governo che cancella l’Imu rischia di trasformarsi in una brutta sorpresa per gli italiani che non possiedono una casa. «La service tax? È una stangata a carico degli inquilini» conferma il segretario nazionale dell’Unione inquilini Walter De Cesaris in una nota ufficiale.

Forse è ancora presto per lanciare l’allarme. Dopotutto nessuno ancora conosce i dettagli del nuovo balzello. «Stiamo aspettando che il governo ci dica esattamente in cosa consiste» raccontano dal Codacons. Eppure nonostante le rassicurazioni di Palazzo Chigi, le associazioni di categoria non nascondono una forte preoccupazione. E se alla fine la cancellazione dell’Imu finisse per aggravare il bilancio, spesso già difficile, degli oltre tre milioni di italiani che vivono in affitto?

«Scaricare, anche parzialmente, i costi dell’operazione Imu sugli inquilini è inaccettabile» tuonano i rappresentanti sindacali di Sunia, Sicet e Uniat. Il risultato sarebbe drammatico. «Stando ai dati della Banca d’Italia – raccontano dall’Unione inquilini, associazione con oltre 60mila iscritti ogni anno – l’80 per cento di chi vive in affitto ha un reddito lordo inferiore ai 30mila euro». Il rischio è che il provvedimento del governo possa avere «un effetto moltiplicatore del costo dell’abitazione, con il risultato di aumentare in maniera esponenziale gli sfratti per morosità che lo stesso decreto tenta di arginare» denunciano ancora i sindacati. Sfratti che già oggi ammontano circa 70mila l’anno. «Quasi tutti proprio per morosità» confermano all’Unione inquilini.

A sollevare la questione è anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Il governo deve spiegare come sarà concepita la nuova Service tax – scrive l’ex primo cittadino della Capitale sulla sua pagina Facebook –. Se il peso dell’Imu sulla prima casa si scaricherà sui proprietari della casa di abitazione e sugli inquilini, il risultato rischia di essere peggiore». Al momento certezze non sembrano esserci. «Ma le assicuro che c’è forte preoccupazione – racconta al telefono Massimo Petterlin il segretario nazionale Sicet, il sindacato inquilini casa e territorio legato alla Cisl –. Spero di sbagliarmi, ma purtroppo non credo». All’Unione inquilini, vicina al sindacato di base, è stata fatta anche una prima stima. Dal prossimo anno sugli affittuari rischia di abbattersi una stangata media di mille euro. «Forse è una stima po’ elevata – ragionano al Codacons – ma in ogni caso stiamo parlando di una tassa particolarmente iniqua e di una grande discriminazione per le famiglie che vivono in affitto».

«La cosa drammatica – raccontano all’Unione inquilini – è che in Italia ci sono tra i 500mila e il milione di appartamenti affittati in nero. Su questa realtà il governo non poteva intervenire? Sa quanti soldi si sarebbero recuperati con l’evasione totale di quei proprietari?». Quando si parla di affitti in nero è difficile non pensare agli studenti fuori sede. Oggi anche loro alzano la voce – almeno quelli che un contratto di affitto ce l’hanno – temendo di doversi fare carico della nuova imposta. «È del tutto inaccettabile – scrive in una nota il coordinatore dell’Unione degli Universitari Michele Orezzi – che l’operazione Imu–service tax vada a gravare, anche solo in parte, sugli studenti fuori sede che si trovano in abitazioni affittate. È l’esatto opposto del principio costituzionale del “chi più ha, più deve contribuire”»

L’esecutivo respinge ogni accusa e invita tutti alla calma. «Voglio tranquillizzare gli inquilini – ha spiegato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta – l’orientamento del governo è chiaro, la tassazione complessiva si ridurrà». Il superamento dell’Imu non sarà scaricato su chi paga l’affitto, assicurano a Palazzo Chigi. Non solo. Nella legge di Stabilità saranno previsti due miliardi di euro per i Comuni «proprio per evitare il rischio di scompensi». Il titolare degli Affari regionali Graziano Delrio conferma. «La service tax, che è poi l’imposta locale sui servizi, dovrà essere meno pesante della forma precedente di Imu più Tares. La pagheranno i locatori e gli inquilini, ma il costo per questi ultimi sarà molto basso».

Massimo Petterlin non sembra convinto. «Mentre oggi c’è una regia nazionale, con la Service tax l’imposta, sia per quanto riguarda la modalità di calcolo, sia per le aliquote, sarà decisa dai Comuni. Vuole sapere quale sarà il vero pericolo? Ogni comune si arrangerà. Le difficoltà economiche di ciascuna realtà saranno scaricate sulla tassazione locale». All’Unione inquilini la pensano alla stessa maniera. «Sarà una tassa che il governo lascerà in mano ai comuni. Tutto rimandato al territorio e senza paletti ben definiti». È chiaro che finora è mancato un momento di confronto. L’Unione inquilini accusa il governo. «Più volte abbiamo chiesto un incontro, che ci è sempre stato negato». Il segretario Sicet è più ottimista. «Abbiamo già chiesto di discutere con l’esecutivo, presto incontreremo anche alcuni gruppi parlamentari». 

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