Alba Dorata è «criminale»: arrestati i vertici

Partito legato all’omicidio di Fyssas

Un duro colpo per Alba Dorata, il partito greco di estrema destra che, dopo gli arresti di sabato 28 settembre si ritrova decapitato. Il leader del movimento Nikos Michaloliakos, insieme al portavoce Ilias Kassidiaris, i deputati Ilias Panaglotaros, Ioannis Lagos e al responsabile della sezione di Nikea, (quartiere di Atene) Nikos Patells sono stati arrestati in una retata che ha visto 36 ordini di arresto. L’accusa è di aver messo in piedi una organizzazione criminale. In particolare, di aver deciso l’omicidio del cantante rapper Pavlov Fyssas, compiuto il 17 settembre dal militante Georgos Roupakias.

Il blitz è partito in seguito a una serie di intercettazioni telefoniche condotte dalla sezione antiterrorismo della polizia greca. Le conversazioni tra i membri del partito avrebbero reso evidente il collegamento tra Alba Dorata e l’omicidio di Fyssas, e fatto scattare l’operazione della polizia, decisa al mattino dal procuratore della Corte Suprema Charalambos Vourliotis. Il tipo di accusa utilizzato (quella più grave) non prevede l’autorizzazione parlamentare nemmeno per i parlamentari (che non vengono destituiti). L’elenco, comunque, è lungo: gli arrestati dovranno rispondere anche per omicidio, aggressione, lesioni gravi, ricatto e riciclaggio di denaro. Si aggiunga che, nella perquisizione in casa di Michaloliakos, sono state trovate anche due pistole e un fucile non dichiarati, più 80.000 euro di origine non chiara.

LEGGI ANCHE: Allarme dell’Europa: Alba Dorata è sempre più violenta

Il partito ha subito espresso la sua rabbia. Prima con un messaggio in cui fanno una chiamata alle armi: «Chiediamo a tutti di sostenere la nostra battaglia giusta contro il sistema corrotto. Venite tutti nella nostra sede». E poi, rivolti ai loro simpatizzanti, hanno chiesto di andare «con calma e ordine» verso il quartier generale della polizia, in via Alexandra, per protestare. Un centinaio di militanti ha obbedito all’ordine.

La vicenda capita proprio in un momento di grande tensione politica: il governo è impegnato nella trattativa con la troika per l’ultima tranche di aiuti, ma sembra che «la cosa non avrà ripercussioni», almeno secondo quanto sostiene il ministro delle Finanze Yannis Stournaras. Pochi giorni prima, la stessa Alba Dorata aveva minacciato le dimissioni dei suoi 18 parlamentari per provocare le elezioni anticipate. La cosa avrebbe avuto conseguenze disastrose e non sono pochi, soprattutto militanti del partito, a speculare sul fatto che le due cose, la crisi minacciata e gli arresti del giorno dopo, potrebbero avere un collegamento.
 

X