Altro che banche, prestiamoci i soldi tra di noi

Il meccanismo è simile a eBay

NEW YORK – Prestiti facili e sicuri. Senza odiose banche tra i piedi. Prestiti che si ottengono da altri cittadini, con un sistema di aste simile a quello di eBay. È questo il concetto del “Club dei prestatori” di Renaud Laplanche, un avvocato francese di diritto societario divenuto una star dell’imprenditoria finanziaria targata Silicon Valley.

Metti di aver bisogno di tremila euro per comprarti uno scooter. Vai sul sito del club, inserisci i tuoi dati e spieghi perché ti servono i soldi. A questo punto la tua richiesta è al vaglio di un gruppo di potenziali finanziatori. Se uno o più di loro è interessato a concederti la grana, ti viene assegnato un tasso d’interesse, che oscilla tra il 6,7% e il 35% in ragione della tua storia creditizia. Supponiamo che nel tuo caso si tratti del 9 per cento. Se accetti, il club diventa il sottoscrittore del finanziamento per il tuo scooter.

Laplanche ha fondato il “Club dei prestatori” – in inglese “Lending Club” – nel lontano 2006. Ma è nell’ultimo anno che la società è diventata una delle realtà più sexy per la gente che bazzica i circoli di Wall Street. Con i prestiti concessi quest’anno, il Lending Club dovrebbe rastrellare ben due miliardi di dollari. E le stime per il 2014 sono ancora più rosee: prevedono il doppio dei guadagni. Se è vero che il buongiorno si vede da Google, il colosso di Mountain View ci ha già investito 125 milioni di dollari. Senza contare che nel consiglio di amministrazione ci sono signori come l’ex ad di Morgan Stanley, John Mack, e l’ex Segretario del Tesoro, Lawrence Summers. Insomma, non gli ultimi arrivati.

Il club di finanziatori concede prestiti da tre a cinque anni per un massimo di 35mila dollari (26.500 euro). È quindi principalmente pensato per progetti come l’ampliamento di un’attività commerciale, per opere di restauro della casa, per acquisti di auto e per altre spese di media o relativamente piccola entità.

Benché presenti rischi (il tasso di default all’inizio dell’avventura del Lending Club si aggirava sul 17%) per gli investitori questo sistema è affascinante. Stando ai dati di Laplanche, dal giugno 2007 al 31 luglio 2013 gli investitori del suo club si sono portati a casa rendimenti intorno al 9,5%, uno spettacolo rispetto ai miseri utili dei conti correnti, che ciondolano stancamente dallo 0,1% all’1,5 per cento.

Meno immediato è però capire perché questo sistema di prestiti “peer-to-peer”, ovvero tra pari, tra cittadini, conviene a chi cerca un finanziamento. In questo senso bisogna distinguere due categorie di vantaggi. Quelli concreti e quelli morali.

Partiamo dai primi, quelli concreti: ci sono casi in cui il tasso d’interesse concesso dal Lending Club può essere più basso di quello offerto dalle banche. Poniamo che un tizio abbia un debito da carta di credito di 5mila dollari e la sua banca applichi un interesse sul suo debito del 20% per cento (cosa plausibile in America). Allora lui per ripagare il suo debito da carta di credito (problema frequente negli Stati Uniti) potrebbe cercare un prestito presso il Lending Club. Ammettiamo ci siano investitori pronti a finanziarlo a un tasso del 9 per cento. Be’ appare evidente che per il nostro signore spendaccione la formula del “peer-to-peer lending” sarebbe vantaggiosa.

In altri casi, invece, chi cerca prestiti preferisce rivolgersi ad altri cittadini perché non ama dover metter piede in banca, vuole fare un gesto per rendere tangibile il suo disappunto verso un sistema in cui non crede più, e che ritiene alla base delle sue ristrettezze economiche. Si rivolge quindi al club dei prestatori anche per portare avanti una sua convinzione in qualche misura politica.

Ottenere finanziamenti dal lending club, va detto, è piuttosto difficile. Il 90% delle proposte vengono rispedite al mittente. Ma negli ultimi mesi il traffico sul sito è aumentato in modo esponenziale. Il che è una cartina di tornasole di un settore in grande espansione di cui non fa parte solo la società di Laplanche. Nel mondo di simili aziende ce ne sono una dozzina. Tra queste figura anche l’americana Prosper Marketplace, il cui quartier generale a San Francisco è a soli due isolati dal Lending Club di Laplanche.

Secondo Jason Jones, l’organizzatore di una recente conferenza a New York su questo prestito tra cittadini che ha fatto registrare il pienone, nel 2016 questo tipo di finanziamento potrebbe generare prestiti per un totale di 20 miliardi di dollari. Anche a voler prendere le sue valutazioni con il dovuto scetticismo appare evidente come si tratti di un business allettante. D’altronde basta vedere la sequela di istituzioni che sgomitano alle porte del Lending Club. Tanto che Laplanche ha dovuto mettere un tetto alla percentuale massima di investimenti che un singolo prestatore può avere sul totale dei finanziamenti gestiti dal Lending Club, ovvero il 5 per cento.

Se il prestito tra cittadini sembra un’idea nata dalla necessità di democratizzare il sistema dei finanziamenti e togliere un po’ di profitti ai “fat cats”, i gattoni delle mega-banche, sta attirando sempre più la loro attenzione. Insomma, i gattoni potrebbero presto saltarci sopra. 

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