C’è il Cav, la Giunta non ha mai lavorato così tanto

Il confronto con la scorsa legislatura

Una prima seduta due giorni fa, poi ieri sera nuovo incontro fino a mezzanotte. Adesso il Pd chiede un’altra convocazione per domani. E nel centrodestra a qualcuno il dubbio è venuto: la Giunta per le immunità del Senato sta facendo gli straordinari per votare la decadenza di Silvio Berlusconi? «Non ho mai visto una tempistica così. Quando ho sentito il presidente della Giunta Dario Stefàno annunciare a Porta a Porta addirittura le sedute notturne ero sbalordito». Sul Giornale di oggi persino l’ex deputato radicale Maurizio Turco si dice stupito. Già componente della Giunta per le autorizzazioni della Camera, Turco è rimasto colpito dal calendario dei lavori dei colleghi del Senato. Il dubbio, neppure troppo velato, è che su pressione di Cinque Stelle e democrat, l’organismo di Palazzo Madama abbia deciso di velocizzare l’allontanamento del Cavaliere dal Senato.

«Alla Camera – spiega ancora Turco – non ho mai visto succedere cose del genere». E ancora: «La Giunta della Camera si riuniva una volta alla settimana in genere per pochi minuti, al massimo una mezz’ora. E sì che abbiamo avuto per le mani casi importanti come Cosentino e Papa».

La polemica è fondata? Per farsi un’idea può essere utile ricordare quante volte è stata convocata la Giunta delle immunità del Senato nella scorsa legislatura. Prima che il caso Berlusconi approdasse in Parlamento. I dati sembrano dare ragione a Turco. In tutto il 2012 la Giunta che oggi deve decidere sul destino del Cavaliere si è riunita solo 32 volte. In media meno di tre convocazioni al mese. Sedute notturne? Pochissime. In tutto l’anno i senatori interessati sono rimasti a lavoro oltre le ore 22 solo un paio di volte. All’inizio della XVI legislatura le cose non erano molto diverse. Da maggio a dicembre 2008 si sono tenute 23 sedute. Per un totale di poco più di 23 ore di lavoro. Ora invece il Movimento Cinque Stelle chiede di andare avanti «a oltranza». Il primo caso di calendario parlamentare ad personam. 

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