Mucchetti e il Pd immaginario

Verso il congresso

Massimo Mucchetti, ex grande firma del Corriere della Sera oggi senatore del Pd nonchè presidente della commissione Industria di palazzo Madama, stamattina ha chiesto ospitalità al suo ex giornale per proporre dieci idee al futuro leader del suo partito, visto che siamo alla vigilia del congresso democratico (o così almeno dovrebbe essere). Mucchetti spazia con la consueta competenza dai temi energetici al futuro di Finmeccanica, dalle privatizzazioni alla burocrazia da tagliare, dalla previdenza integrativa al ruolo della Rai ai tempi del digitale, dagli investimenti esteri (su cui si concentra proprio in queste ore il piano Destinazione Italia approvato dal governo) al ruolo da svecchiare dei sindacati, fino all’annoso nodo delle banche e della gestione del risparmio dopo la grande crisi. Un ultimo punto Mucchetti lo dedica anche al Pd, al tema del finanziamento della politica e al rapporto tra partiti e leadership.

Insomma un articolo denso, pieno di spunti interessanti, molti dei quali condivisibili. Ogni grande partito dovrebbe discutere di queste cose. C’è solo un piccolo problema: proprio oggi comincia l’assemblea nazionale democratica dove il menù fisso, da quattro mesi in quà, è stabilire le regole, dico le regole per le primarie e il congresso. Da un lato Mucchetti propone un’agenda alta su cui misurarsi e discutere, forse persino ingenuamente, dall’altro un partito tutto preso da beghe interne interminabili, discorsi da azzeccagarbugli e cordatine effimere tese a frenare l’ascesa di Renzi e conservare l’attuale nomenklatura. La distanza non potrebbe essere più siderale…  

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