Mutui, scarsi per i precari ma anche per i più ricchi

L’inchiesta di “Altroconsumo”

Ottenere un mutuo diventa sempre più complicato. Non solo per chi è in condizioni economiche “non bancabili”, come direbbero gli addetti ai lavori, ma anche per chi ha un posto fisso e uno stipendio medio-alto. Lo dice un’inchiesta di Altroconsumo, che ha analizzato il comportamento di 155 istituti bancari di dieci città italiane (Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Verona).

La condizione peggiore è quella dei giovani precari, per i quali un Fondo per la concessione di finanziamenti a tassi agevolati esiste ma viene utilizzato molto poco. Dei 50 milioni di euro a disposizione, ne sono stati impegnati in due anni appena 1,06 per il totale di appena 96 mutui (dati Consap).

Per chi invece ha un reddito più alto la situazione non migliora: con uno stipendio di 4mila euro e un contratto a tempo indeterminato, un’agenzia su quattro non offre un mutuo. «Il nostro cliente modello (denominato Mario, ndr) – o almeno così lo immaginavamo all’inizio dell’inchiesta – », scrivono da Altroconsumo, «chiedeva un mutuo di 240mila euro a copertura dell’80% del valore della casa (pari a 300mila euro), un po’ troppo per molte banche che concedono al massimo il 60-70% di questo valore e che quindi gli hanno chiuso una porta in faccia; altre, come la Banca del Mugello Credito Cooperativo e Chianti Banca, hanno chiesto un garante, altre non vanno oltre i 10 anni di durata del mutuo, altre ancora hanno ritenuto il reddito del povero Mario troppo basso (!). Per non parlare del caso dell’agenzia di Firenze dell’Unipol Banca, in cui Mario non è stato neanche ricevuto dai consulenti perché gli appuntamenti sono “solo per chi è già cliente”. Qualche dipendente ha invece gentilmente consigliato di visitare altre banche “dai tassi più vantaggiosi”».

Non solo. Nel 74% dei casi in cui a “Mario” è stato concesso il mutuo, si sono verificate non poche pratiche commerciali scorrette. «L’80% degli istituti impone poi di aprire un conto corrente presso la propria filiale, subordinando la concessione del mutuo a questa pratica. Il 24% delle agenzie costringe a sottoscrivere una polizza vita da loro venduta e il 17% applica il vizietto alla polizza incendio, contravvenendo in questi casi al Codice del Consumo che definisce pratiche commerciali scorrette tali richieste, da segnalare immediatamente all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Sei agenzie su dieci, infine, non hanno consegnato il modulo Esis, che segue standard europei e consente di confrontare le offerte di mutuo delle diverse banche e scegliere facilmente la più conveniente».

Altroconsumo ha denunciato i risultati dell’inchiesta ad Antitrust, Bankitalia e Ivass (Istituto di vigilanza delle assicurazioni). «Se dovessi incappare in qualcuna di queste pratiche», avverte Altroconsumo, «segnalale all’Antitrust. E se la banca ti nega il mutuo, mentre tu pensi di avere tutte le carte in regola, puoi rivolgerti al Prefetto, che chiede spiegazioni e, se non sono soddisfacenti, fa intervenire l’arbitro bancario».

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