L’autore, Philippe Daverio, Fra Paolo Garuti e Silvia Giacomoni presentano al Teatro Franco Parenti, giovedì 12 settembre alle ore 18.30, il libro Un santo al giorno (ingresso libero fino ad esaurimento posti). Jean Blanchaert ha disegnato una rubrica su Linkiesta di santi e dei beati – il blog Bonjour – che è diventato un volume illustrato Rizzoli, Un santo al giorno,con i disegni e le calligrafie del gallerista e artista milanese.
Vi proponiamo un breve estratto della prefazione di Philippe Daverio:
❝ Scherza coi fanti ma non scherzar coi santi. Pochi proverbi sono più lontani dalla realtà di questo, anche se è di buon senso ricordare che i proverbi talvolta vanno nella direzione opposta al buon senso. I proverbi tendono a ingannare ed è proprio vero che la gatta va al lardo ma non si ricorda che una gatta vi abbia lasciato lo zampino. È ben più vero l’opposto: la gatta va al lardo ma proprio perché dotata di abilità e furbizia, lo zampino non ce lo lascia mai. Ecco perché Jean Blanchaert, che ben sa che non torna bene scherzare coi fanti, i quali volentieri vanno in guerra, scherza invece coi santi, i quali volentieri vanno in pace. Così è nato il suo calendario, come segno di pace in un momento nel quale sembra assolutamente necessario parlarne, di pace.
Dai suoi santi emana una costante di bontà che è profondamente consolatoria. E passano questi santi dall’Antico al Nuovo Testamento, perché il più antico di tutti è innegabilmente quel Sant’Abramo che parlava con Dio ed ebbe la fortuna di essere l’uomo della Prima Alleanza, con una barba fluente e fiorita che di molto assomiglia a quella dell’autore dei disegni. Poi si ritrova il centurione romano battezzato direttamente da Pietro: apre la strada ai convertiti. Ricompaiono personaggi apparentemente ignoti che si celano negli anni oscuri del Medioevo. Si fanno protagonisti i grandi della nostra civiltà recente fino a celebrare i testimoni della fede negli anni più bui del secolo breve, quello XX che precedette il nostro attuale, santi che ebbero vita dura finita in martirio mentre esplodeva la società di massa. Sicché dialogano nell’eternità le vittime del Gulag e quelle dei campi di sterminio, tutti resi equanimi nella solidarietà eterna.
Non sono necessariamente tutti martiri; molti di loro sono solo eroi della loro conclamata quotidianità. Ce n’è per tutti, come deve essere nel mondo dei santi, i quali in fondo rappresentano il percorso virtuoso degli uomini e delle donne su questa terra. E vengono visti, anzi disegnati, nella loro umanità migliore, che è la prima fase del loro esistere eterno. […] ❞
© 2013 RCS Libri Spa, Milano. Tutti i diritti riservati