Falchi o colombe? Berlusconi ha deciso di decidere

Resa dei conti finale

Lo scontro finale si avvicina. Più di quanto i diretti interessati ne siano consapevoli. Entro la fine della settimana gli equilibri all’interno del Popolo della libertà saranno ristabiliti. Falchi contro colombe. I lealisti di Raffaele Fitto contro gli alfaniani più vicini al governo delle larghe intese. Dopo settimane di minacce e provocazioni, nel giro di poche ore sarà tutto chiarito. Tra oggi e domani il Cavaliere tornerà da Arcore a Roma. A breve partiranno da Palazzo Grazioli le convocazioni per l’ufficio di Presidenza che dovrà affrontare i principali nodi del Pdl. 

La riunione a porte chiuse tra i big berlusconiani dovrà sancire la fine dell’esperienza del Popolo della libertà e l’avvio del progetto di Forza Italia. Non è un passaggio banale. Il vertice servirà soprattutto per chiarire i dettagli politici della transizione. Il Cavaliere è disposto ad azzerare tutte le cariche per assumere in proprio ogni potere? Così chiedono da tempo i falchi. Un modo come un altro per marginalizzare la figura di Angelino Alfano. Se confermata, è una decisione che metterebbe in grande difficoltà il segretario. Accelerando, chissà, l’ipotesi di scissione. 

In realtà la nascita di gruppi autonomi in Parlamento resta difficile. Almeno per ora. Del resto il segretario Pdl, intervistato stamattina a Radio Anch’io, ha messo le mani avanti confermando la sua lealtà al Cavaliere. «Della scissione nel Pdl finora ne hanno parlato solo i giornali. Io non ho mai pronunciato questa parola. Lavorerò per l’unità intorno a Berlusconi e questo è un intendimento di tantissimi di noi». Semmai nell’imminente ufficio di presidenza saranno in ballo i nuovi equilibri del partito. E non è detto che Alfano ne esca sconfitto. L’esito del confronto – che si preannuncia duro – potrebbe anche rafforzare il suo ruolo. Sono in molti a credere che il Cavaliere non sia del tutto disposto a sconfessare il suo delfino. Di certo dal ruolo che gli sarà ritagliato nella nascente Forza Italia si capirà l’esito dello scontro interno. Alfano sarà affiancato da altri dirigenti o guiderà da solo il partito?

Non è l’unica incognita sul tavolo. In questi giorni si è molto parlato di un possibile rimpasto di governo. Magari con l’uscita di Alfano dal Viminale e l’ingresso nell’esecutivo di un ministro pidiellino più vicino alle tesi di Fitto. Le indiscrezioni convergono sui nomi di Mariastella Gelmini e Mara Carfagna.

All’interno del Popolo della libertà si avvicina la resa dei conti. A scanso di impreviste novità dell’ultim’ora, la riunione dei dirigenti sarà il redde rationem dopo le polemiche di questi giorni. Da una parte i duri attacchi dei lealisti berlusconiani al presidente della Repubblica e al governo (il pretesto lo ha fornito la recente presentazione della legge di Stabilità). Dall’altra le prese di distanza, ormai sempre più evidenti, di un cospicuo gruppo di parlamentari pidiellini. È di ieri la lettera di 24 senatori, stanchi dei continui ultimatum all’esecutivo. Si pensava che il punto più alto del conflitto interno al Pdl sarebbe arrivato ai primi di novembre, in concomitanza con il voto sulla decadenza di Berlusconi dal Senato. Il rischio è che lo scontro si consumerà molto prima. 

X