Mentre a Montecitorio e palazzo Madama si attende il via libera alla formazione di Italia Popolare – il gruppo parlamentare con cui i ministri Lupi, Quagliariello e soprattutto Alfano – potrebbero salvare il governo, da Comunione e Liberazione arriva la linea da tenere. Sono tanti i parlamentari e senatori pidiellini pronti a lasciare Silvio Berlusconi e le sue istanze di andare al voto. Così Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, braccio economico di Cl, spiega senza mezzi termini: «Mi auguro per l’Italia e per l’Europa che il Governo Letta ottenga una piena fiducia dal Senato e dalla Camera. La stabilità politica non è di per sé una garanzia per il superamento della crisi, ma ne è una precondizione indispensabile. La caduta del Governo farebbe perdere all’Italia il riconoscimento ottenuto per il lavoro fatto nel contesto europeo e internazionale e avrebbe una conseguenza certa: mettere a repentaglio le condizioni per una ripresa e aumentare nei cittadini la sfiducia verso la classe politica. Andare al voto in questo momento e con la legge elettorale attualmente in vigore porterebbe l’Italia a rischi imprevedibili di ingovernabilità, a nuove contrapposizioni ideologiche, favorendo il dilagare di un atteggiamento oscillante tra la protesta populista e l’antipolitica». Il messaggio sarà arrivato ai parlamentari d’area – Lupi su tutti ma anche Raffaello Vignali e indirettamente Alfano, non organico ma certamente amico del movimento -, chi deve prendere delle scelte in queste ore così concitate per le sorti dell’esecutivo Letta?
1 Ottobre 2013