Aggiornamento 3 febbraio 2015: Nei giorni scorsi l’agenzia di stampa economico-finanziaria Bloomberg ha riportato le voci di un rinnovato interesse da parte di due operatori del settore dei duty free per un’acquisizione o fusione con Wdf (World Duty Free), società del gruppo Autogrill quotata autonomamente. Gli operatori sono la svizzera Dufry e la francese Lagardère Services, la divisione del gruppo Lagardère che ospita LS Travel Retail, attuali gestori dei duty free degli Aeroporti di Roma e di altri scali italiani. Tali voci hanno fatto salire la scorsa settimana il titolo del 10%, a quota 9,77 euro. Alla rivista di settore TR Business, il Ceo di Lagardère Services, Dag Rasmussen, ha detto che «una fusione con Wdf avrebbe molto senso industriale, ma il prezzo al momento è molto alto». Riproponiamo la nostra analisi sul settore dei duty free e sui suoi protagonisti del novembre 2013.
Primo ottobre 2013. In una Borsa italiana desolatamente priva di nuove quotazioni, fa il suo debutto World Duty Free, costola di Autogrill specializzata nei negozi aeroportuali, soprattutto in Regno Unito e Spagna. Poco prima, il 20 settembre 2013, la francese Ls Travel retail aveva acquistato metà di Airest, controllata fino ad allora al 100% Save-aeroporto di Venezia.
Bastano questi due avvenimenti, ultimi di una serie abbastanza lunga, per far capire quanto movimento ci sia attorno ai duty free italiani. Nonostante il mercato del retail italiano – e in parte anche quello nei “luoghi di viaggio” – non attraversi certo un periodo entusiasmante, il settore a livello mondiale continua a essere in grande fermento. E i big di questo particolare segmento del retail stanno facendo a gara per accaparrarsi tutti gli spazi disponibili. Accaparrandosi i bandi e acquisendo i soggetti minori sul mercato.
I primi 10 operatori del mondo nel settore dei duty free hanno avuto nel 2012 una crescita compresa tra il 7 e il 21 per cento, con una media del 19,8 per cento.
I primi 10 operatori nel settore duty free nel mondo
Il settore, secondo le stime della società di ricerca Generation, dal 2006 è quasi raddoppiato in valore, passando da 29 miliardi di dollari a oltre 49.
In particolare, sono dati in crescita i consumi negli aeroporti, per i quali è prevista – in un documento di LS travel retail – un incremento annuo medio oltre l’8% da qui al 2020. Secondo altre stime, la crescita sarà tra l’8 e l’11%, fino al 2016.
Quanto ai beni, sono i prodotti di bellezza (beauty) quelli tradizionalmente più venduti, seguiti dai prodotti di moda e lusso, in sempre maggiore salita, a discapito di alcol e tabacco, soggetti a maggiori restrizioni.
Le aree geografiche vedono ancora l’Europa come mercato principale. Il travel retail è tra i maggiori beneficiari del nuovo turismo ad alta spesa proveniente dall’Asia.
Italia sempre più terra di conquista
Quello di Ls travel retail è solo l’ultimo di una serie di ingressi nel mercato italiano di operatori stranieri nel settore. Quelli che prima erano negozi gestiti direttamente dalle società aeroportuali, o da società italiane come Ligabue, sono andati via via in mano a operatori globali, come d’altra parte è successo in tutto il mondo. Per prima aveva cominciato la svizzera Dufry, a Linate e Malpensa (ma con una joint-venture con Sea, tuttora attiva, chiamata Dufrital). Poi era stato il turno dei tedeschi di Heinemann, arrivati prima a Bologna (nel marzo 2011) e poi a Pisa, alla fine dello stesso anno. Società a conduzione familiare, quella di Heinemann è tra le realtà maggiormente in espansione, soprattutto nell’Est Europa, ma anche nel Far East e in Turchia, dove ha una joint-venture paritaria con il gestore dell’enorme aeroporto Atatürk.
In seguito era stato il turno di Aldeasa, italiana per proprietà (fa parte di Wdf, quindi gruppo Autogrill) ma spagnola nella gestione, arrivata prima a Napoli e poi a Catania. Infine, è toccato a Ls travel retail.
La società francese fattura circa 2,5 miliardi di euro e fa parte del gruppo Lagardere Services (3,8 miliardi di fatturato 2012), a sua volta parte del colosso da oltre 7 miliardi di ricavi annui Lagardère. Ha acquistato a settembre il 50 per cento di Airest, con un’opzione per l’acquisto dell’intera società (a parte per le attività di Venezia, che sono state scorporate dall’accordo) dopo essere entrata in Italia alla fine del 2012. Allora aveva comprato i duty free dell’aeroporto di Roma. L’aspetto terribilmente arretrato dei punti vendita, chiamati fino ad allora “Good Buy Roma” e gestiti da Adr, ne aveva guadagnato. Non era stato tuttavia un ingresso indolore, dato che ci fu la chiusura di sette negozi. Fece scalpore lo sciopero della fame intrapreso nel gennaio 2013 di 44 dipendenti tagliati.
A Venezia la situazione è diversa. Anche se pure in Laguna e a Treviso arriveranno le insegne di Ls Travel retail (che si chiamano Aelia), la situazione di partenza non vede come a Roma dei semplici punti vendita, gestiti in modo semi-artigianale dall’aeroporto. Airest è una delle società del “travel retail” più avanzate in Europa e conta 160 tra bar e ristoranti e 28 negozi (più altri 28 a gestione indiretta) negli aeroporti (ma anche mall, autostrade e stazioni) di 11 Paesi, tra cui Russia, Cina, Emirati arabi uniti e Singapore. Ha wine bar che ospitano prodotti tipici, come Gusto, caffetterie riuscite come Culto Caffè e cioccolato, e punti vendita più generalisti – e datati – come Bricco, pure molto radicati in aeroporti e stazioni. Ha punti vendita negli aeroporti di Venezia, Treviso, Roma, Bari, Bergamo, Catania, Verona, Brindisi, Palermo. Può contare – soprattutto – su un format di prodotti tipici italiani, La Bottega dei Sapori, che può far comodo a Ls Travel. Non è difficile immaginare che la società francese possa usare i prodotti italiani nei suoi punti vendita nel mondo, seguendo quella che è ormai una tradizione: il cibo italiano sembra riuscire a svilupparsi a livello internazionale (a parte le eccezioni di Eataly, Lavazza, Rana, Barilla e pochi altri) solo tramite operatori stranieri. Obiettivo di Ls travel retail potrebbe essere la Cina, dove Airest si è già fatta conoscere gestendo dei locali durante l’Expo di Shanghai (città dove ha una presenza in aeroporto) e dove aveva anche avviato un progetto di apertura di mille punti vendita.
I soldi ricavati dalla vendita, peraltro, servono a Save per rafforzare i propri progetti di espansione: primo tra tutti nel mirino c’è l’aeroporto di Verona (che si porta dietro anche quello di Brescia). Dalle parti di Villafranca i primi passi a favore di Save sono già stati compiuti, mentre sembra tramontata definitivamente la strada alternativa, ossia l’acquisizione da parte di Sea, e quindi del socio di riferimento F2i, partecipato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Alla fine di ottobre l’assemblea dei soci di Catullo spa, società che gestisce l’aeroporto di Verona, ha dato il via libera alla cessione di quote a Save, “socio minoritario e partner strategico”, anche se molti sono pronti a scommettere che Save non si fermerà a una quota di minoranza.
Un partner per Autogrill
World Duty Free fino alla quotazione era sul listino sotto l’ombrello di Autogrill, che rimane tutt’oggi proprietaria, con il 50,1% delle quote in mano alla famiglia Benetton attraverso Edizione srl (che aveva il 59% fino al 25 ottobre scorso). In questi anni è stata la divisione che ha salvato i conti di una società altrimenti in ginocchio.
Il bilancio 2012 a livello di gruppo (non ancora soggetto al “demerge”) si era chiuso con una crescita del 4% (ma -0,1% a cambi costanti). In questo risultato la controllata Wdfg era cresciuta del 10% (con Ebitda +14%), mentre Autogrill spa vedeva i ricavi diminuire del 10,1 per cento. Le ragioni sono semplici: il mondo food&beverage della società è in buona parte rappresentato dai locali nelle aree di sosta delle autostrade italiane, dove il traffico è sceso molto: nel 2012 -7% e nel 2013 ancora di più. C’è l’eccezione dei locali della controllata HmsHost (+1,9%), presente negli aeroporti principali del Nord America (a partire da Chicago O’Hare) e in parte anche in Europa, come Amsterdam Schiphol.
Wdf Group ha invece il grande pregio di essere quasi estranea al mercato italiano. È stata il risultato di successive acquisizioni: prima la spagnola Aldeasa (tra il 2005 e il 2008), poi le britanniche Alpha (2007) e Wdf (2008), principali soggetti nei rispettivi mercati di riferimento. In Spagna, dove gli aeroporti hanno un controllo centrale, Wdfg-Aldeasa è presente in tutti gli scali aeroportuali, una presenza da poco confermata, con 97 negozi in 26 scali. Wdf ha una presenza capillare nel Regno Unito, con 91 punti vendita in 22 scali. I grandi store a Heathrow (in particolare nel lussuoso Terminal 5) e nell’aeroporto di Manchester sono gli esempi migliori, i cui formati sono stati esportati in Spagna nelle scorse settimane.
Lo spin off di Wdf ha avuto come scopo quello di valorizzare maggiormente una società che era soffocata dai numeri in ribasso di Autogrill e quindi poco appetibile per investitori. Uno degli obiettivi della scissione parziale è quello di trovare un alleato tra i grandi operatori mondiali. Il nome che si fa con più insistenza è quello della svizzera Dufry, molto sviluppata in Sud America (soprattuto in Brasile, dove si sta molto rafforzando in vista dell’accoppiata Mondiali di calcio e Olimpiadi). Ma non è certo l’unica compagnia presente. Ecco le altre.
Aer Rianta International – Ari
Fatturato 2012: 1,05 miliardi di euro
Nazioni in cui è presente: 11
Numero di negozi/location: 19
Principali aree geografiche coperte: Irlanda, Canada, Russia, Qatar, Bahrain, Libano, Oman, India, Cina
Personale: 3.500
Amministratore delegato: Jack MacGowan
Data di fondazione: 1947
Sede centrale: Shannon Airport, Irlanda
Azionisti: Dublin Airport Authority (Daa)
Wdfg (gruppo Autogrill)
Fatturato 2012: 2,003 miliardi di euro
Nazioni in cui è presente: 20
Numero di negozi/location: 550 negozi, in 101 aeroporti
Principali aree geografiche coperte: Wdf Regno Unito; Aldeasa Spagna e Americhe (Canada, Messico, Perù e Cile e Giordania)
Personale: 8.500 dipendenti
Amministratore delegato: José Maria Palencia; presidente: Gianmario Tondato Da Ruos
Data di fondazione: Wdfg 2011; Alpha Airport Shopping 1955; Aldeasa 1976; Autogrill 1977
Sede centrale: gruppo:Rozzano (Mi) e sede legale Novara, Italia; Wdfg: Madrid, Spagna e Feltham, Regno Unito
Azionisti: società quotata. Il 50,1% è nelle mani di Edizioni srl (famiglia Benetton)
Dfs (gruppo Lvmh)
Fatturato 2012: circa 3,15 miliardi di euro*
Nazioni in cui è presente: 14
Numero di negozi/location: più di 200 negozi aeroportuali e 15 Dfs Galleria in città
Principali aree geografiche coperte: Asia/Pacifico, Medio Oriente e Nord America
Personale: 6.000*
Amministratore delegato: Philippe Schaus
Data di fondazione: 1960
Sede centrale: Hong Kong, Cina
Azionisti: Dal 1996Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennesy), società quotata
*Lvmh non rende noti i dati della sola Dfs, ricompresi nella divisione Selective Retailing.
Dufry
Fatturato 2012: circa 2,47 miliardi di euro
Nazioni in cui è presente: 44
Numero di negozi/location: 1.200 shop in aeroporti, navi da crociera, porti e location turistiche
Principali aree geografiche coperte: Europa, Sud America, Nord America, Russia, India-Cina
Personale: 13.800
Amministratore delegato: Julián Díaz
Data di fondazione: 1865
Sede centrale: Basilea, Svizzera
Azionisti: società quotata dal 2005; i tre principali azionisti sono Global retail Group S.à r.l. (14,38%); travel retail Investment SCA (2,24%); Credit Suisse Group AG (6.81%)
Gebr Heinemann
Fatturato 2012: circa 1,8 miliardi di euro
Nazioni in cui è presente: 22
Numero di negozi/location: 230 negozi in 48 aeroporti internazionali
Principali aree geografiche coperte: Europa, in particolare dell’Est, e Turchia. Ha negozi in Sudafrica e Singapore
Personale: 5.000
Proprietari: Claus e Gunnar Heinemann
Data di fondazione: 1879
Sede centrale: Amburgo, Germania
Azionisti: famiglia Heinemann
Ls Travel retail
Fatturato 2012: circa 2,47 miliardi di euro
Nazioni in cui è presente: 22
Numero di negozi/location: 4.000 (di cui 200 duty free stores), in 130 aeroporti e 700 stazioni; 1.465 edicole Relay in 14 Paesi
Principali aree geografiche coperte: Europa Occidentale 66% dei ricavi, nazioni emergenti 27%, Americhe 7%
Personale: gruppo Lagardère: 21.324
Amministratore delegato: Dag Rasmussen (Lagardère Services); gruppo: Arnaud Lagardère
Data di fondazione: 1852 (nel 2001 creazione di Aelia)
Sede centrale: Parigi, Francia
Azionisti: Lagardère Group, quotato; Lagardère Capital & Management è il principale azionista, con il 9,62%; il 58,88% è in mano a investitori stranieri e il 18,61% a investitori francesi.
The Nuance Group
Fatturato 2012: circa 1,95 miliardi di euro
Nazioni in cui è presente: 17
Numero di negozi/location: 343 punti vendita in 59 aeroporti
Principali aree geografiche coperte: Europa, Hong Kong/Cina, Singapore, Australia, Nord America e India
Personale: 4.703
Amministratore delegato: Roberto Graziani
Data di fondazione: 1992 (Nuance fondata dalla fusione di Swissair e Crossair)
Sede centrale: Glattbrugg, Svizzera
Azionisti: joint venture 50-50 tra Gecos/Gruppo PAM SpA e il fondo PAI Partners
(fonte: elaborazione dati da retail&food, settembre 2012)