Non c’è niente di peggio che trovare un proprio articolo copiato su qualche altro sito. Senza nemmeno una citazione. Il tempo della ricerca e l’impegno non sono una cosa da trascurare, e il plagio lo fa. A scuola e nelle università copiare è proibito, o quantomeno sanzionato. In Inghilterra e in America si rischia molto se si viene scoperti (per plagio si può anche venire cacciati dalle università) e in Germania una tesi di dottorato copiata ha portato a una crisi politica. Nel web tutto questo non accade.
Per rimediare esistono degli strumenti che permettono di identificare articoli copiati, del tutto o in parte (molto più efficaci della semplice ricerca su Google).
Il miglior “rivelatore di plagio” è, senza ombra di dubbio, Copyscape. Lo usano milioni di persone in tutto il mondo. Prodotto dalla Indigo Stream Technologies Ltd. È semplice da usare: basta inserire la Url dell’articolo sospetto del box di ricerca, lui fa il suo lavoro e trova le copie presenti in rete. È disponibile in versione basic e premium.
Gratis e facile da usare. Controlla il tuo Rss feed e trova dove il contenuto che hai pubblicato è stato copiato o ripubblicato. Ha una visuale di controllo enorme: confronta circa nove milioni di feed e 4 milioni di blog post. Quando un nuovo post viene copiato te lo segnala direttamente. Mostra anche dove, come e in che modo le tue opere diventano, quasi per magia, materiale altrui.
Permette di trovare contenuti copiati in tutta la rete: basta inserire un articolo (massimo 1000 parole) o un file di testo nel box di ricerca. Servizio eccellente.
Il più versatile: permette di inserire l’articolo intero nel box di ricerca, analizzare la Url di un sito sospetto e, infine, carica un articolo. È libero e funziona in 190 lingue.
Esamina articoli fino a 25mila parole, cerca e trova i duplicati, le copie, i plagi. Un controllo a 360 gradi su tutto il web.