Gradita e puntuale come la dichiarazione dei redditi, sta per arrivare nelle librerie italiane l’ultima fatica letteraria di Bruno Vespa. È un rito che si ripete, anno dopo anno. Atteso in Parlamento e nelle redazioni con la stessa fiduciosa certezza che accompagna nei fedeli la liquefazione del sangue di San Gennaro. Quest’anno il Palazzo trattiene il fiato in attesa di Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica. Edito da Mondadori, ça va sans dire.
Da tradizione, l’uscita del volume è preceduta da un’impressionante serie di anticipazioni. Te ne accorgi subito quando sta per essere pubblicato un libro di Bruno Vespa. Nel giro di pochi giorni le principali notizie battute dalle agenzie di stampa hanno tutte lo stesso incipit. «Come si legge nella bozza dell’ultimo libro del giornalista Rai….» E così l’Italia scopre in anteprima che Alfano non lascerà mai il Cavaliere, Berlusconi non farà alcun passo indietro, Renzi non tradirà il governo Letta. Il copione si replica immutato nel tempo. Prima Vespa raccoglie le confessioni dei più importanti leader politici. Subito dopo i presunti scoop vengono dati in pasto ai cronisti. Ovviamente non tutti insieme. Ogni giorno una dichiarazione. In quantità costante, per tenere alta l’attenzione ma senza mai esagerare. Roba che neppure un pusher con i clienti più affezionati.
Intanto i giornalisti sono costretti a sorbirsi il tradizionale librone un paragrafo per volta. Pagina dopo pagina. Diciamo la verità, è una magistrale operazione di marketing. Le anticipazioni del libro di Bruno Vespa sono una goccia cinese che finisce per scandire le giornate politiche d’autunno. Una liturgia che quest’anno include tra i fortunati protagonisti il segretario del Pdl Angelino Alfano, il sindaco di Firenze Matteo Renzi e l’immancabile Silvio Berlusconi. Almeno per ora. Da qui al 7 novembre, quando Sale, zucchero e caffè sarà finalmente disponibile per intero nelle librerie, c’è tutto il tempo di anticipare le dichiarazioni di qualche altro leader politico.
Sì, perché il libro autunnale di Vespa è un must. Essere intervistati dal celebre giornalista è quasi un obbligo per chi di mestiere fa il politico. E se a Natale scopri che nel suo ultimo lavoro non ti ha nemmeno citato, evidentemente non conti granché.Come un party esclusivo, il libro di Vespa non è per tutti. Lo sa bene il Cavaliere, quasi sempre protagonista indiscusso del tradizionale volume. L’anno scorso per celebrare il suo ritorno sulle scene ha scelto proprio la pomposa presentazione de Il Palazzo e la Piazza, best seller vespiano del 2012. Chi era presente al Residence di Ripetta non ha dimenticato una serata entrata di diritto nella storia della politica italiana. Silvio Berlusconi che annuncia e smentisce più volte la sua candidatura alle imminenti elezioni. Davanti al piccolo palco una marea di fotografi e operatori video come non si vedeva da tempo. Alle spalle la gigantografia della prima pagina del libro di Vespa.
L’anno prima Bruno Vespa si era dedicato a un tema più intimo. Un appassionante racconto di storie di cuore intitolato “Questo amore”. Argomento più lontano dalle questioni di Palazzo, che pure non aveva risparmiato agli italiani una lunga serie di anticipazioni autunnali (all’epoca tenevano ancora banco le indiscrezioni sulle feste di Arcore). Sicuramente più istituzionale l’opera dell’anno precedente: “Il cuore e la spada”. Ma ripercorrendo a ritroso la bibliografia dell’autore è difficile trovare un titolo che non abbia lasciato il segno. Chi non ricorda ad esempio “Donne di cuori. Da Cleopatra a Carla Bruni. Da Giulio Cesare a Berlusconi” del 2009? Oppure “Nel segno del Cavaliere. Silvio Berlusconi, una storia italiana” pubblicato pochi mesi più tardi? Restano nel mito “L’Italia spezzata. Un Paese a metà tra Prodi e Berlusconi” e l’ardito accostamento de “L’amore e il potere. Da Rachele a Veronica, un secolo di storia italiana”.
Intanto la vita passa, scandita dall’eterno scorrere del tempo. Dopo il libro di Vespa, arriva il Natale (con il rischio di trovarsi il volume impacchettato sotto l’albero). Dopo il gelo viene la primavera. È il ciclo della natura. Reso più rassicurante da alcune, poche, granitiche certezze. Tra meno di un anno, assieme alle prime foglie gialle sugli alberi, torneranno le anticipazioni del nuovo libro di Vespa.