Bulli e violenze, cronache dalla scuola che va a pezzi

“Storie della settimana”

I ragazzi ci passano almeno 4-5 ore al giorno per 5-6 giorni alla settimana. Ma, a guardare le cronache, le scuole italiane non sembrano proprio il posto più sicuro in cui mandare i propri figli. Le pagine dei giornali di questa settimana sembrano un bollettino di guerra, che con i banchi, i libri e le interrogazioni ha poco a che fare. Dalla violenza sessuale di gruppo in Liguria al ragazzo pestato dai bulli a Bologna, fino al muro che crolla in una scuola di Palermo. Finché da un istituto alberghiero di Genova arriva una nota per una studentessa che aveva indossato dei leggins non proprio coprenti per andare a scuola

Cominciamo dalla vicenda più grave. A Finale Ligure, Savona, una studentessa sarebbe stata vittima di violenza sessuale da parte di un gruppo di ragazzi, proprio tra le mura della scuola. Da Il Secolo XIX

Come in un film. Il branco entra in azionetra le mura di una scuola, durante l’intervallo, e si ferma solo di fronte all’intervento di un’insegnante insospettita dai lamenti provenienti dai servizi igienici.

La scena è di quella terribili, impossibili da dimenticare: una ragazza di 16 anni, studentessa dell’istituto professionale alberghiero “Migliorini” di Finale Ligure rannicchiata in un angolo nel tentativo di sfuggire alle molestie sessuali perpetrate da quattro suoi compagni, di cui due coetanei e due di un anno più piccoli. Il fatto è accaduto nei giorni scorsi, nell’Istituto Superiore finalese ed immediata è scattata la denuncia da parte della famiglia della ragazza choccata per quanto accaduto. E pertanto è scattata l’inchiesta da parte della Procura e del Tribunale dei Minori di Genova. I quattro ragazzi sono stati già affidati ad una Comunità per Minori di Genova a seguito del provvedimento emesso dal Tribunale. CONTINUA A LEGGERE

A Bologna, invece, il video choc della “bulla di Bollate”, la denuncia arriva dalla mamma di un ragazzo 17enne vittima dei bulli. La sua colpa: aver rotto con una ragazza loro amica. Da La Repubblica di Bologna:

Uno studente di 17 anni ripetutamente picchiato a scuola, costretto ad andare al pronto soccorso per infrazioni allo zigomo e alle costole. Picchiato nel cortile, atteso come in un agguato all’entrata, colpito all’uscita e minacciato con messaggi di morte su Ask.fm, lo stesso social network che era già stato il canale per gli scontri tra due bande di adolescenti a Bologna, chiamate Bolobene e Bolofeccia, dei mesi scorsi. Un caso sul quale stanno indagando i carabinieri, che hanno già identificato tre minorenni aggressori, di un istituto tecnico. La vittima, che si è rivolta all’avvocatessa Chiara Rinaldi, frequenta un liceo ed è colpevole solo di aver avuto una brusca rottura con una sedicenne, amica dei ragazzi dell’istituto tecnico. Un addio fatto di recriminazioni reciproche, come spesso anche tra adolescenti. Ma non capita spesso che da questo si arrivi alla vendetta fisica

“Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere – racconta la madre del ragazzo -. Stiamo vivendo un incubo e io sono a pezzi. Mio figlio non vuole più frequentare quella scuola, dove è diventato un facile bersaglio di un gruppo di studenti dell’istituto tecnico, italiani, albanesi e romeni. Dobbiamo portarlo a scuola e andarlo a riprendere e questo lui non lo sopporta più. Anche quando esce per andare a scuola guida, dobbiamo accompagnarlo. Tutto l’ordine delle nostre giornate è stato sconvolto”. CONTINUA A LEGGERE

Non solo violenze, però, il pericolo a scuola arriva anche dalle strutture fatiscenti. A Palermo è crollato l’intonaco in un’aula di una scuola elementare. Da Il Fatto Quotidiano

Il bollettino di guerra delle scuole palermitane si allunga: una porzione del soffitto della classe quarta dell’istituto elementare e dell’infanzia in via Marinella Bragaglia a Palermo è caduto alle 13.10 provocando paura e choc tra i bimbi che erano seduti per la lezione ormai agli sgoccioli.

Un nuovo episodio a Palermo nelle classi occupate dai piccoli alunni che settimanalmente assistono a crolli, alla chiusura delle aule per lavori o per la presenza di topi: poteva essere una tragedia. Invece non ci sono feriti: solo due gemelle sono state medicate dai sanitari del 118 per graffi. I genitori hanno rifiutato il ricovero. Nella scuola in via Bragaglia ci sono nove classi delle elementari dell’istituto Cavour, chiuso per lavori di manutenzione, e quattro di materna. CONTINUA A LEGGERE

E se si parla di scuola, non possono mancare le note. A Genova, una ragazza se ne è beccata una per aver indossato un paio di leggins non proprio coprenti. Da Il Corriere della sera

Una ragazzina indossa dei leggings per andare a scuola, con su un maglioncino corto: i pantaloni sono molto sottili e lasciano poco spazio all’immaginazione. La professoressa, quando la vede, sbotta: e decide di metterle una nota, per rimproverarla per quell’abbigliamento, ritenuto poco adatto ad un’aula scolastica. La famiglia della studentessa non replica, ma la ragazzina sì: e lo fa su Facebook, il mezzo più comodo per far sapere al suo mondo che è costretta a rinunciare ai suoi leggings per le regole «assurde della scuola». Scoppia il caso: il suo post viene seguito e commentato da decine di ragazze solidali, e la notizia si diffonde. E’ successo all’istituto alberghiero Marco Polo di Genova, ma in poche ore il web ne ha fatto un caso nazionale.

LA SPIEGAZIONE DEL PRESIDE – «Nessun caso, nessuna vicenda eccezionale», replica il preside dell’istituto, Renzo Talini. «La ragazza aveva indosso dei leggings che sembravano collant, e non li portava come fanno le ragazze adesso, cioè con un maglione lungo, ma con una maglia corta. La professoressa ha ritenuto che non fosse vestita in maniera consona alle regole dell’istituto, e le ha messo una nota. Ma non siamo dei dittatori, la nostra è una scuola normale». CONTINUA A LEGGERE

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