I renziani al governo. Pochi, giovani e pieni di donne

Tutte le cifre dell’esecutivo

1 – La ministra di area civatiana. È Maria Carmela Lanzetta, ex sindaco antimafia nel comune calabrese di Monasterace. Simbolo della lotta contro la ’Ndrangheta. Vicina a Pippo Civati – che pure ammette la sua sorpresa per la nomina – nell’ultima direzione nazionale aveva votato votato contro la relazione del segretario Renzi. 

2 – I ministeri che scompaiono. Si tratta degli Affari Europei e dell’Integrazione. Per il momento non sono state assegnate neppure le deleghe alle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili. 

2,5 – Le ore di confronto tra Matteo Renzi e Giorgio Napolitano. Tanto è durato il faccia a faccia con il capo dello Stato, prima che il presidente del Consiglio incaricato sciogliesse la riserva. «Nessun braccio di ferro» giura Napolitano in serata. In realtà sarebbero stati soprattutto i dubbi sulla sostituzione di Emma Bonino alla Farnesina e sull’identità del nuovo Guardasigilli ad animare il vertice. Alla fine viene calcolato che i due restano a colloquio per 165 minuti. Solo Mario Monti si era intrattenuto tanto al Colle al momento di presentare la lista dei ministri.

3 – I ministri del Nuovo Centrodestra. Alla fine la spunta Angelino Alfano. Gli esponenti di Ncd vengono tutti riconfermati tranne uno. Alfano conserva gli Interni (ma come chiede Matteo Renzi deve rinunciare ai galloni di vicepremier). Maurizio Lupi rimane alle Infrastrutture e Beatrice Lorenzin alla Salute. Se ne va solo Gaetano Quagliariello, già titolare delle Riforme costituzionali, sostituito da Maria Elena Boschi. 

5 – I governi nati durante gli otto anni della Presidenza di Giorgio Napolitano. Dopo Romano Prodi nel 2006 e Silvio Berlusconi nel 2008, è la volta di Mario Monti (2011), Enrico Letta (2013), oggi di Matteo Renzi. In media, un nuovo esecutivo ogni 16,4 mesi. 

8 – I confermati. Metà dei ministri scelti da Renzi facevano già parte del governo di Enrico Letta. Oltre ai tre esponenti del Nuovo Centrodestra, vengono confermati Dario Franceschini (che passa dai Rapporti con il Parlamento ai Beni Culturali) e Andrea Orlando (dall’Ambiente alla Giustizia). Il centrista Gian Luca Galletti era sottosegretario all’Istruzione, da stasera è titolare dell’Ambiente. Roberta Pinotti e Maurizio Martina vengo premiati, da sottosegretari a ministri, rispettivamente al ministero della Difesa e dell’Agricoltura.

9 – Gli esponenti del Partito democratico. È il gruppo parlamentare più rappresentato. Ai sette ministri si aggiungono il presidente del Consiglio Matteo Renzi (che del Pd è segretario) E Graziano Delrio, già titolare degli Affari Regionali nel governo Letta, ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Tra i partiti più presenti segue il Nuovo Centrodestra, con tre esponenti. Un rappresentante ciascuno per Scelta Civica e Udc.

16 – I ministri del governo Renzi. Una squadra snella, come voleva il presidente del Consiglio. Solo il terzo governo De Gasperi aveva meno dicasteri: quindici. Stiamo parlando del secondo esecutivo nella storia repubblicana, in carica dal febbraio al giugno del 1947. Il governo Letta era formato da 21 ministri (più il presidente)

39 – Gli anni del presidente del Consiglio. Matteo Renzi è il capo di governo più giovane della Repubblica italiana. Ma al momento anche il più giovane presidente del Consiglio di tutta l’Unione Europea.

48,4 – L’età media dei ministri. Tanti trentenni – la più giovane è la 33enne Maria Elena Boschi – per uno dei governi più verdi di sempre. La media dell’esecutivo di Enrico Letta era di 53 anni.

50 per cento – Le ministre nella squadra di governo voluta da Matteo Renzi. Un esponente su due è al femminile. Su sedici ministri, la metà sono donne. Per la prima volta nella storia della Repubblica c’è piena parità di genere all’interno dell’Esecutivo. 

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter