Tutti abbiamo delle voglie, fa parte della nostra natura, se non le avessimo la maggior parte della società occidentale non esisterebbe. Ma qui non stiamo parlando di bisogni essenziali come il dormire, il nutrirsi o il riprodursi, parliamo di quello che gli inglesi definiscono craving, il desiderio che ti rode dentro, quello di un’altra sigaretta, di un’altra fetta di torta, o di un’altra partita di Tetris.
Anzi no, Tetris no, quello, a quanto pare, aiuta a sconfiggerle le dipendenze.
Questo il singolare risultato di uno studio condotto dall’università di Plymouth, nella persona dei professori Jackie Andrade e Jon May, aiutati dalla studentessa Jessica Skorka-Brown, per studiare la Teoria dell’Intrusione Elaborata (liberamente tradotto dalla Elaborated Intrusion Theory), la quale postula che i bisogni sono fortemente legati alla sfera visiva.
Il test si è svolto in maniera molto semplice: sono state prese 119 persone e gli è stato chiesto quale fosse la loro voglia più grande in quel momento, senza indurre in loro nessun tipo di desiderio con immagini di cibo, fumo, alcol, donne o uomini, solo la prima voglia che gli veniva in mente, catalogando la sua intensità da 0 a 100.
Su 119 perone, 80 sentivano il bisogno di qualcosa: 58 volevano bere o mangiare, 10 volevano un caffè, 12 una sigaretta, e tutti erano bisogni «ragionevolmente alti».
A questo punto ogni partecipante al test è stato messo di fronte a un computer che, a caso gli permetteva di giocare a Tetris o rimaneva fermo sulla schermata di caricamento, per un totale di tre minuti.
Finiti i tre minuti, tutti hanno dovuto ripetere il test, descrivendo cosa era successo alla loro voglia mentre giocavano o erano seduti di fronte allo schermo senza fare niente.
I risultati hanno mostrato una riduzione della sensazione di bisogno del 24%, una percentuale che è rimasta stabile anche rimuovendo le persone con voglie non troppo alte, e tenendo conto di alcuni soggetti in cui il passare del tempo abbassava lo stimolo.
Pare dunque che Tetris sia diventato una sorta di Aspirina del mondo dei videogiochi, uno di quei farmaci che, bene o male, ha sempre qualche risvolto positivo. Erano infatti già noti i suoi effetti sulle persone affette da disturbo post traumatico da stress, che impilando ordinatamente i mattoncini riuscivano ad allontanare le visioni più paurose e gli attacchi di panico.
Ovviamente non vogliamo convincervi del fatto che giocando a Tetris smetterete improvvisamente di fumare o mangiare patatine davanti alla TV, ma il 24% è sempre meglio di niente, e dimostra che la stimolazione visiva di Tetris è in grado di aiutare le persone a distrarsi dai propri bisogni più nocivi, e non è detto che sia l’unico videogioco in grado di farlo.
Certo, ogni cura ha i suoi effetti collaterali, e correte il rischio che di ritrovarvi a sognare mattoncini che scendono lungo il muro, o che improvvisamente ogni forma del mondo ve ricordi, a voi la scelta se è meglio la voglia di fumare o l’Effetto Tetris.
Dunque, se dopo aver letto questo articolo sentite l’improvvisa voglia di fare qualcosa di molto sbagliato (tipo criticarlo) provate a farvi una partitina a Tetris, magari vi passa.