La superfabbrica di Tesla

Obiettivo: far scendere i costi per KWh

Elon Musk, amministratore delegato di Tesla Motors, ha iniziato una guerra di offerte tra quattro Stati nel sud-ovest degli Stati Uniti per la futura sede di una “gigafactory”. Con una produzione che dovrebbe iniziare nel 2020, la “fabbrica gigantesca” sarà il più grande impianto al mondo per la produzione di batterie, e produrrà, al suo apice, 500.000 gruppi di batterie a ioni di litio, più della capacità odierna di tutto il mondo. Questo dovrebbe essere più che sufficiente per la produzione di auto di Tesla; l’eccedenza fornirà probabilmente non solo alcuni dei suoi concorrenti produttori di auto, ma sarà anche fonte di energia d’emergenza per le reti elettriche di vicinato e le torri dei cellulari.

Musk, un uomo che sia gli ammiratori sia i critici dicono che potrebbe vendere frigoriferi agli eschimesi, è anche un partner in SolarCity, una joint venture specializzata in energia solare anch’essa con sede in California, e sa che un sistema di backup affidabile e conveniente, basato soprattutto sulle batterie di Tesla, potrebbe aiutare a mitigare le fluttuazioni delle fonti di energia rinnovabili. Ma, sebbene molti entusiasti siano stati sul suo impatto sull’energia verde, la gigafactory di Tesla potrebbe soprattutto essere il punto di svolta fondamentale nel rendere più competitive le auto elettriche.

Quando Tesla iniziò a lavorare sul proprio modello di berlina “S, appena cinque anni fa, le batterie agli ioni di litio costavano circa 1.000 dollari a chilowattora (kWh). I produttori sono notoriamente reticenti sui dettagli dei prezzi, ma esperti del settore suggeriscono che i listini siano ora scivolati, tra i 400 e i 750 dollari a kWh. Anche così, significa che il gruppo di batterie da 85 kWh in una Tesla S costa tra 34.000 e 63.750 dollari. Uno studio di Boston Consulting Group prevede che i prezzi dovrebbero scendere a 200 dollari o meno per kWh per rendere i veicoli elettrici veramente competitivi con la più familiare auto a motore a scoppio. La superfabbrica taglierebbe i costi di produzione.

Another goal of the new factory will be to improve energy density, or the amount of power that can be packed into a given mass of battery. The battery pack accounts for almost 30% of the Model S sedan’s weight. Smaller, lighter batteries would not only yield more space to motorists and cargo but also help boost range (currently up to 300 miles in the Model S).

Un altro scopo della nuova fabbrica sarà di migliorare la densità di energia, o la quantità di energia che può essere immagazzinata in una data massa di batteria. Il gruppo di batterie rappresenta quasi il 30% del peso del modello S berlina. Batterie più piccole e leggere non solo concederebbero più spazio per gli automobilisti e le merci, ma aiuterebbero anche l’autonomia (attualmente fino a 300 miglia, circa 480 chilometri, nel modello S).

Una fila di super-caricatori di batterie a Fremont, California, nella sede di Tesla Group

La giapponese Panasonic sarà l’investitore di maggioranza nella superfabbrica, ma anche così il prezzo da pagare 5 miliardi dollari di investimento è scoraggiante per un mercato che è così nuovo e incerto, e per un’azienda che ancora non ha dimostrato di poter crescere dalla nicchia al mercato di massa. Il mercato non ha neppure dimostrato che può crescere abbastanza da assorbire l’offerta esistente di batterie, per non parlare di quella che verrà dalla gigafactory .

I rischi sono ancora significativi e le ricompense tutt’altro che certe. Le vendite di tutti i veicoli elettrici in America l’anno scorso hanno registrato un record, ma sono state poco meno di 100.000 unità, una quota di mercato del solo 0,6 per cento. Il prezzo delle azioni di Tesla è salito dopo l’annuncio della superfabbrica, ma ha finito la settimana in ribasso (è ancora uno dei titoli più caldi). Tesla ha recentemente riportato un profitto di 46 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2013 e si prevede una crescita più veloce quando lancerà la produzione del suv elettrico Modello X entro la fine dell’anno .

La vera svolta potrebbe arrivare entro il 2017 con il modello E, più “mainstreem”, che si prevede avere un prezzo di meno della metà del Modello S, che costa fino a 110.000 dollari. Tesla sta cominciando a commercializzare il modello S in Cina. Di fronte ai problemi di smog in molte delle sue città, tra cui Pechino e Shanghai, il governo cinese sta esercitando pressioni sulle case automobilistiche per andare ad alimentazione elettrica, con le previsioni del governo che richiedono di mettere sulla strata 5 milioni di auto a batteria nei prossimi otto anni. Questo renderebbe certamente necessaria una gigafactory .

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