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lunedì 31 marzo
DISGELO UCRAINO
La Russia inizia il ritiro delle truppe
Dopo il colloquio di quattro ore a Parigi tra il ministro degli Esteri russo Lavrov e il Segretario di Stato Usa Kerry di ieri sera, domenica 30 marzo, questa mattina la Russia ha iniziato il parziale ritiro delle truppe dispiegate al confine con l’Ucraina Al Jazeera. Mentre Lavrov ha proposto la creazione di una federazione ucraina con forte decentramento dei poteri, la condizione posta da Kerry a Mosca per continuare la via diplomatica di risoluzione della crisi, è stata proprio il ritiro delle truppe russe dal confine ucraino. Il video del Guardian che riassume le posizioni dei due. Dopo l’incontro con Lavrov, Kerry ha detto che sarebbe rientrato a Washington per consultarsi con Obama, prima di riprendere le trattative con Mosca. Financial Times. L’ucraina rifiuta la proposta russa. Teme che una forte decentralizzazione dei poteri porti le regioni pro-Russia a intralciare le aspirazioni occidentali e generi una divisione del Paese Kyiv Post.
La Crimea russa
Il premier russo Dmitri Medvedev si è recato oggi in Crimea. Alla popolazione ha promesso esenzioni fiscali per attrarre capitale straniero e rilanciare l’economia della Penisola. Ha inoltre assicurato che le pensioni e i salari di militari e agenti della polizia saranno adeguati agli standard russi Euronews.
Arginare Mosca
Gli Usa intanto annunciano di aver dato alla Moldavia 10 milioni di dollari per rafforzare i confini con la regione autonoma della Transnistria Associated Press. La Transnistria ha rotto i legami con la Moldavia dopo una guerra civile (1992-1993) – durante la quale ha ricevuto l’aiuto di Mosca -, più del 60 per cento della popolazione è russa e ucraina. Secondo Atlasweb, in Transnistria sono presenti dal 1993 tra i mille e i 2 mila soldati russi, come forze di pace e a guardia degli arsenali sovietici. Nel 2006 le autorità locali indissero un referendum in cui il 96 per cento della popolazione aveva votato a favore dell’indipendenza per poi incorporarsi alla Russia.
FRANCIA, DISASTRO PER LA SINISTRA
Ayrault paga la disfatta politica francese
Il secondo turno delle amministrative francesi riconferma il risultato di domenica scorsa: perde la sinistra di Hollande, ottiene ampi consensi il partito di destra Ump, buoni risultati per l’estrema destra del Front National di Marine Le Pen Guardian.
Nel tentativo di ravvivare un governo “fatiscente”, Francois Hollande sostituisce il premier: esce Jean Marc Ayrault, entra Manuel Valls, già ministro dell’Interno Financial Times. Ritratto dell’“ambizioso” Valls su Le Monde. Le principali battaglie del centrista Valls, di origini catalane Lainformacion.
Anne Hidalgo, maire de Paris
A Parigi tiene la sinistra, con il primo sindaco donna, Anne Hidalgo. Il ritratto di un’eterna seconda, doventata prima Huffingtonpost.fr.
Hollande parla alla Nazione. Alle 20.00 il Presidente Hollande parla alla Francia per annunciare la nomina di Valls. La diretta di Le Monde.
TURCHIA
Successo elettorale per il partito di Erdogan alle amministrative in Turchia nonostante le forti manifestazioni di protesta degli scorsi mesi Wall Street Journal. In un discorso pronunciato davanti alla sede dell’Akp di Ankara, ricco di frecciatine ai suoi principali nemici (Washington Post), Erdogan afferma che i «traditori» della Nazione ora «la pagheranno»Reuters. E l’opposizione teme già l’effetto purga The Times.
Fino a quando la carica di premier proteggerà Erdogan dallo scandalo corruzione? Se lo chiede Foreign Policy.
EGITTO, PRESIDENZIALI A FINE MAGGIO
Si terranno il 26/27 maggio le elezioni Presidenziali in Egitto Cnn. E l’ex ministro della Difesa è già in piena campagna elettorale: ha da poco dato il via a un ambizioso progetto per la costruzione di 1 milione di case popolari, finanziate dagli Emirati e costruite su terreni dell’Esercito Linkiesta.
LETTURE SERALI
- Il bilancio del mandato di Manuel Valls, neo-premier francese, come ministro dell’Interno Le Monde
- I lavori con i più alti tassi di obesità The Atlantic
- Obamacare, nuovi problemi tecnici ostacolano il progetto cardine dell’amministrazione Obama Politico