Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Quei selfie con i clochard fanno male all’Italia
Ieri ero a Roma, alla Stazione Termini. La mia attenzione è stata attirata da alcuni turisti che stavano facendosi delle foto sotto la tettoia della Metro A. Curioso, mi sono avvicinato per vedere cosafotografavano dietro di loro da immortalare e sono rimasto sbigottito. Si fotografavano davanti a 4 poveri barboni che dormivanosotto le coperte tra cui una donna. Mi sono vergognato. Per loro quella foto era un trofeo o un modo far vedere nei loro Paesi cosa è Roma? Ho fatto la foto a quei 4 poveretti per postarla ma poi, per la vergogna, l’ho cancellata. Ecco dove siamo arrivati: fotografano la miseria umana dell’Italia come se fosse il Colosseo.
Giovanni Giannattasio, luogotenente dei carabinieri incongedo, lettera a la Repubblica, 22 maggio
Se sei donna non puoi diventare ufficiale medico nella Croce Rossa
Ho 29 anni. Dopo la maturità classica ho passato il concorso come ufficiale medico nell’Esercito e nella Marina militare, e quello dimedicina in due università (in una ho iniziato i miei studi). Di recente mi sono informata per entrare nel Corpo militare della Croce Rossa, dove sono molto ricercate le figure sanitarie, tanto che ai medici viene dato in automatico il grado di ufficiale. Con mia grande incredulità mi hanno risposto che purtroppo non potevano accettarela mia richiesta perché sono una donna. Al massimo posso fare richiesta per il Corpo delle Infermiere volontarie della Cri, ausiliario delle Forze armate. Sono stupita che ancora oggi a una donna sia preclusa una posizione, pur avendo tutte le carte in regola.
Chiara Bonatti, email a la Repubblica, 22 maggio
No, non possiamo dirci orgogliosi
Mario Calabresi si dice orgoglioso della nostra Marina che corre a raccogliere i profughi nel Mediterraneo anche a cento miglia dalle nostre coste. Mi si permetta di dissentire; potremmo dirci orgogliosi se queste povere persone fossero poi accolte degnamente enon abbandonate dopo pochi giorni senza alloggio e senza cibo nella certezza che l’Italia sarà per loro solo un percorso perraggiungere il Nord Europa; la solita italica furbizia. Potremmo dirci orgogliosi se riuscissimo a farci valere con gli altri paesi per una equa distribuzione dei migranti. Potremmo dirci orgogliosi seanziché lasciar liberi gli scafisti sovente denunciati dagli stessi profughi (come è emerso da precise testimonianze ascoltate in una recente trasmissione televisiva) li processassimo per direttissima comminando pene durissime; se no si tratta solo di facile buonismo .
Gaetano Benatti, lettera a La Stampa, 22 maggio
Però puniamo anche i governi
Anch’io sono orgoglioso di appartenere ad un Paese che non usal’esercito per sparare ai migranti ma per salvarli, vorrei però provare lo stesso orgoglio se il Paese si impegnasse a fermare quei governi che fanno sì che i loro popoli debbano sfidare la morte inmare, invece di blandirli quando ci sono interessi economici.
Sergio Falchero, lettera a La Stampa, 22 maggio
L’industria tedesca produce a costi “est europei” e vende aprezzi tedeschi
Quando si tessono le lodi dell’industria tedesca, forse ci sidimentica che, oltre a un mercato del lavoro reso più flessibile dalle riforme del governo Schroeder, essa gode di un retrobottega vantaggioso. Buona parte dei componenti dei prodotti tedeschi è fornita da Paesi non dell’eurozona le cui fabbriche, grazie a moderne autostrade, distano poche ore di camion dagli assemblatori finali situati in Germania. Buona parte dell’industria tedesca, produce a costi “est europei” (espressi in valutedeboli), ed esporta i propri prodotti finali con il marchio “Made in Germany” a prezzi di vendita tedeschi. Il governo Merkel (che nel 2002 ha beneficiato dell’indulgenza della Commissione europea chegli ha risparmiato le sanzioni per lo sforamento del rapportodebito/Pil) dovrebbe essere più comprensivo nei confronti dei famosi Pigs o Club Med che dir si voglia! E dovrebbe aiutarci a varare alpiù presto una vera politica di crescita, tanto più questi Paesi costituiscono mercati di sbocco sia per l’industria sia perl’agricoltura tedesca. Col senno di poi, oggi gli economisti del Fmi sono concordi nell’affermare che la crisi greca poteva essere risolta in pochi mesi se vi fosse stata una vera volontà politica a livello europeo, evitando così il successivo pericoloso contagio. Perché,allora, da parte del governo tedesco tanto rigore luterano epiuttosto miope?
Franco Cosulich, Milano, lettera al Corriere della Sera, 22 maggio
Quello schizofrenico fisco italiano
Ricordo che dall’anno scorso non si può più dedurre dai redditi l’obolo al Ssn sulle polizze Rc auto per importi inferiori a 40 euro. Vengono cioè favorite le auto di grossa cilindrata. Mi sembra che malgrado i vari governi “innovatori” il fisco continui acomportarsi in modo quasi schizofrenico.
Pieremilio Celada, email al Corriere della Sera, 22 maggio
Gli strani risparmi di Grillo e grillini
Grillo presenta l’assegno di 5 milioni di euro risparmiati dai suoi deputati sui loro stipendi. È un fatto molto apprezzabile. Poi, però, dice che se il M5S vincerà, andremo a nuove elezioni (che costerebbero allo Statoi circa 300 milioni di euro…).
Pierangelo Bonazzoli, email al Corriere della Sera, 22 maggio
Voterò chi “adotta” Lampedusa
In questi giorni di campagna elettorale si manifestano più interessi nazionali che europei. Non mi meraviglio: paradossalmente,se ci fosse anche l’assemblea di condominio con tre candidati amministratori di tre aree politiche diverse, sarebbe motivo anch’essa di test elettorale nazionale. Ebbene, il mio voto andrà a quel partito che coinvolgendo a livello europeo i suoi omologhi, Partito democratico per i Socialisti e i Democratici europei, Nuovo centro destra, per i Popolari, e così via esprimerà questo slogan unitario e sinceramente europeista: “Adottiamo Lampedusa”. Un’unica frase in tutt’Europa. Difficile, certo, ma è il termometro sincero per verificare quanto l’Europa sia solidale e partecipe nel farsi carico di quanto la nostra patria ogni giorno si assume conuomini e donne, risorse proprie e sacrificio costante.
Carlo Zardi, san Daniele del Friuli (Ud), lettera ad Avvenire, 22 maggio