Caro direttore, quella macchina da soldi degli Stones

Caro direttore, quella macchina da soldi degli Stones

Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.

Concerto dei Rolling Stones: una spietata macchina di profitti
Ho 23 anni e domenica sono stato al concerto dei Rolling Stones, in cui ho trovato una situazione a dir poco vergognosa. L’apertura dei cancelli alle 13:30 (ufficialmente per motivi di ordine pubblico) è servita soltanto a creare un esercito di persone assetate dopo ore di attesa sotto il sole. Persone che non avevano acqua visto che all’entrata gli steward requisivano i tappi delle bottiglie, così che non fosse possibile “tirarle”. Peccato che una volta entrati, a 5 metri di distanza, altri addetti dell’organizzazione vendessero le stesse bottigliette ma con i tappi, al “modico” prezzo di 2 euro. Una signora davanti a me si è sentita male e le è stato chiesto di pagare per avere un po’ d’acqua. Dov’era la protezione civile? Dov’erano le autobotti? Domenica ho capito che i veri introiti del concerto non sono arrivati dai biglietti, ma dalla speculazione lucidamente calcolata e fatta dagli organizzatori, che hanno messo in piedi una spietata macchina per massimizzare i profitti sulla nostra pelle.

Paolo Serracino, Roma, la Repubblica, 25 giugno

E se facessimo una colletta per salvare la Domus Aurea?
Si cerca un mecenate per il restauro della Domus Aurea, servono 31 mln di euro in quattro anni. Suggerirei invece di organizzare una raccolta fondi per provare tutti insieme a salvare qualcosa che ci appartiene, ci identifica e ci ricorda da dove siamo partiti. Nerone non è stato sicuramente un grande ma la Domus va salvata. È la nostra. Si tratta di 7,75 mln di euro all’anno per 4 anni, il che significa che con 155.000 partecipanti da 50 euro o 77.500 da 100 euro per 4 anni ce la facciamo. Forse pecco di irrealismo, ingenuità o quant’altro. Ma mi sono permesso di mandare questa mail anche a “archeoroma.beniculturali” e al ministero dei beni culturali. Un’iniziativa simile, “Adotta una guglia” per il restauro del duomo di Milano sembra aver funzionato molto bene grazie alla partecipazione della collettività.

Giuseppe Mistritta, [email protected]la Repubblica, 25 giugno

Ue: presidente della Commissione dovrebbe essere il leader del partito vincente
L’articolo di David Cameron pubblicato sul Corriere del 13 giugno si può considerare il manifesto dei nemici dell’Europa. Egli rileva che ciò che occorre all’Ue è una leadership forte, fatta di persone pronte a dare ascolto alle preoccupazioni degli elettori, ma appare scandalizzato che il Parlamento europeo testé rinnovato richieda di nominare presidente della Commissione il leader della coalizione che ha vinto le elezioni a livello continentale. «È un sistema cui il Consiglio europeo non ha mai dato il proprio assenso» obietta Cameron e non stento a crederlo. Il Consiglio europeo vuole tenere tutto il potere per sé, con ogni singolo governo che si batte per i propri miopi interessi. «Questo sistema finirebbe per politicizzare la Commissione europea» rileva Cameron. È vero. Ed è quello che deve succedere: le politiche europee vanno decise a livello politico dai partiti europei e non a livello diplomatico tra cancellerie e salotti al riparo dell’opinione pubblica. «Il futuro dell’Unione è in bilico: o si cambia o ci si rassegna a un ulteriore declino»: lo dice Cameron stesso, che però vuole continuare ad avere una commissione fantoccio, ridotta al ruolo di passacarte tra il Consiglio e il Parlamento. Se c’è del vero che le campagne elettorali nazionali di oggi sono ancora distanti da quelle di veri partiti continentali che competano su programmi europei e vadano a chiedere voti in ogni angolo dell’Unione, si potrebbe pensare a un compromesso: per ora scegliere il presidente della Commissione in un modo concordato tra Parlamento e Consiglio, ma formalizzare con un nuovo trattato la norma che a partire dalla prossima elezione europea il presidente della Commissione sia il leader del partito vincente. Allora sì l’Europa avrebbe una leadership forte e rappresentativa. Più di qualunque leader nazionale di oggi.

Vermondo Brugnatelli, [email protected]Corriere della Sera, 25 giugno

Galan: e con i rimborsi spese faceva investimenti finanziari
Ritengo sia da evidenziare un brano dell’appassionata difesa dell’onorevole Galan, volto a giustificare l’ammontare dei redditi percepiti: “Il mio stipendio di parlamentare ammontava a circa 10.000 euro mensili dei quali 5.000 erano trattenuti come tassazione, ricevevo però altri 13.000 euro mensili (esentasse), quale rimborso spese. Grazie a questo reddito addizionale ho pertanto potuto effettuare i lucrosissimi investimenti che mi vengono indebitamente contestati dalla Guardia di Finanza”. Dal che si deduce l’utilizzo dei cosiddetti “rimborsi spese” attuato dai nostri rappresentanti, dichiarato pubblicamente da uno di loro e quindi da considerarsi assolutamente legittimo. Questa annotazione, che sicuramente non troverà spazio in nessun quotidiano, è dedicata a quel 40,8% di elettori che hanno preferito i partiti tradizionali all’unico movimento i cui rappresentanti si sono dimezzati lo stipendio, oltre a rinunciare all’ulteriore “finanziamento pubblico”, o come diavolo si voglia definire il “nostro” denaro che finisce nelle “loro” tasche.

Marco Bertinatti, il Manifesto, 25 giugno

X