Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Io, ebreo di sinistra, mi faccio solo domande. Gli altri no
Sono giorni di angoscia. Missili su Israele, bombe su Gaza. Amici e parenti si rintanano nei rifugi a Tel Aviv. Fino a ieri, da ebreo di sinistra, cercavo di vedere la realtà a tre dimensioni, e potevo passare per l’ebreo che odia se stesso, ora mi faccio solo domande. Mi chiedo perché, nella situazione orribile in cui si sono incuneati israeliani e palestinesi da sessant’anni, intellettuali e stampa si risveglino soltanto quando Israele alza il pugno per difendersi, e non quando Hamas scava tunnel e lancia i missili; perché si condanni la reazione e non si giudichi il terrorismo che l’ha provocata. Perché la stampa non apre a certi interrogativi? Come mai i fondi internazionali ai palestinesi sono finiti in armi e tunnel o nei conti privati dei leader, anziché in scuole, ospedali e imprese? Quali sono i legami fra Hamas, la jihad e il califfato, e quale il loro fine? Hamas vuole la pace o vuole Gerusalemme? Forse, lo scrivo con disagio, certi timori sull’islamismo non sono del tutto infondati. L’antisionismo, presto rivelatosi antisemitismo, ha già messo insieme islamismo e cultura occidentale, di destra e di sinistra. La stampa è tanto strabica nelle sue rappresentazioni che non si ha neppure più la forza di criticare il governo Netanyahu. Ci si può solo chiudere nel più avvilito silenzio.
Dario Calimani, Repubblica,30 luglio
Si allargano i diritti dei tutti, non dei single
Mentre s’allargano i diritti per gli omosessuali e i temi etici incalzano la discussione politica, c’è una categoria di persone che ancora fatica a farsi accettare per quello che è: i single. In Italia pesa la tradizione cattolica, anche gli sgravi fiscali per famiglie numerose procedono su questo solco. Un atteggiamento diffuso nel mondo. Si viene penalizzati per quella che dovrebbe essere considerata solo una libera scelta, non un dovere verso la società.
Filippo Testa, Repubblica, 30 luglio
La fortuna della Germania, più che nelle riforme, è nell’indole del suo popolo
Per l’ennesima volta, sento dire che le fortune della Germania sarebbero legate a “riforme”. Chiedo, allora, che finalmente ci venga svelato in dettaglio in che cosa abbiano consistito tali miracolose riforme: potremmo soppesarle e copiarne qualcuna. Non mi si dica che tali riforme, in ultima analisi, abbiano ridotto il costo del lavoro per unità di prodotto o altre amenità del genere. Chiesi, tanti ma tanti anni fa, a persona che ben conosceva quel mondo, quale fosse il segreto delle fortune della Germania; mi rispose: «Vedi, là nessuno si ammazza di lavoro ma, là, tutti lavorano con impegno e serietà». Capii immediatamente il messaggio. Si tratta di un popolo disciplinato, dote, questa, assolutamente necessaria, ad esempio, per operare nell’ambito della grande industria (anche nell’ambito militare, peraltro). Ci sarà pure un motivo se, là, la grande industria ha prosperato mentre da noi ha fallito su tutta la linea. Non credo, pertanto, che c’entrino le riforme quanto invece l’indole di quel popolo che, potrà non essere simpatico a tutti, ma che sul piano organizzativo è molto, molto diverso da noi.
Luciano Gioia, Repubblica, 30 luglio
Dài Matteo, facci ridere: rendi noti gli emendamenti
Ritenendo che sia piuttosto difficile trovare quasi 9.000 correzioni sensate a qualsiasi testo di legge, sia pure costituzionale, mi domando come mai il premier Renzi (o, meglio, qualcuno del suo staff) non ritenga utile farci fare due risate pubblicando qualche decina dei più spassosi emendamenti presentati dalle opposizioni alla legge di riforma del Senato. Si chiarirebbe qual è il significato dello ostruzionismo e lo spessore di chi lo pratica in maniera così eclatante.
Edoardo Antonini, Repubblica, 30 luglio
Che ci faceva la signora Renzi all’arrivo della Concordia a genova?
Su La Stampa e su tutti i Tg si parla del nostro Primo Ministro che «vola a Genova non per presenzialismo, non è giorno di passerelle» e nemmeno di morbosità ecc… Ma allora mi chiedo e le chiedo: 1) con che ruolo di rappresentanza sono andati i figli, in giovanissima età, e la moglie, dato che era un incontro tra delegazioni dove la ex professoressa Landini non avrebbe avuto un ruolo istituzionale? 2) chi ha pagato le spese dei figli e della moglie? (mi si dirà che sull’elicottero/aereo c’era posto per tutti dato che si faceva il volo!) . La cosa però che mi stupisce è che nessuno, nemmeno i 5 Stelle, abbiano avuto niente da dire, forse per i figli di Renzi era istruttivo essere a Genova! Siamo sempre i soliti italiani, appena arriva il potere arrivano i privilegi. Da qualunque parte politica!
G.C., La Stampa, 30 luglio