Di recente, il ct della nazionale di calcio russa Fabio Capello è stato convocato dalla Duma. La Camera bassa del parlamento russo ha voluto spiegazioni sul fallimento della squadra ai Mondiali di calcio in Brasile. A Mosca non l’hanno presa benissimo. Non tanto per il risultato in sé, quanto per il fatto che il commissario tecnico italiano è il più pagato al mondo, con 9,3 milioni di euro all’anno in busta paga.
Il sito inglese Serieaddicted.com, dedicato al nostro calcio, ha pubblicato un’infografica che spiega quello che viene definito “Capello Paradox”. ll sito di analisi e di approfondimento sul calcio italiano interamente in lingua inglese ha analizzato la carriera di Capello, scoprendo che quasi tutti i tornei vinti dal tecnico di Pieris si sono svolti entro i confini nazionali, in competizioni lunghe come la Serie A o la Liga spagnola (9 titoli su 15 stagioni piene). Gli unici trofei internazionali sono la Champions League 1994 e la Supercoppa Europea, entrambi vinti con il grande Milan dei primi anni ’90.
I numeri parlano chiaro: a livello di club il 57% di vittorie nei campionati diventa un misero 49,5% nei tornei, mentre la percentuale di sconfitta sale dal 14% al 23%. Crollano anche i gol segnati, che scendono da 1,74 a 1,5. Non è tanto un problema di club o nazionale, ma di competizione da “dentro o fuori” o campionato. Lo confermano le ottime performance nelle qualificazioni ai mondiali e agli europei, sia con l’Inghilterra che con la Russia (75% di vittorie). Buone premesse, mai mantenute nelle fasi finali, dove Capello ha ottenuto una vittoria su sette partite.