Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.
Anche la Grande Guerra è servita a tavola
In Friuli Venezia Giulia, tra le manifestazioni per il centenario della Prima guerra mondiale, prende piede anche l’associazione tra guerra e cibo. I ristoranti propongono serate a menù “local” e tipicità della cucina territoriale abbinandoli a letture di testimonianza diaristica e poetica. Immagino Ungaretti, Stuparich, forse Rebora, forse Gadda. Tra vellutate, scaloppe, gelatine e talora radicalismi vegani, leggere l’orrore descritto nelle sue Trincee dal sottotenente Carlo Salsa potrebbe esser involontaria quanto terribile ironia. C’è anche una degustazione del rancio di trincea.
Luca Zorzenon, Repubblica 6 agosto
I cellulari falsano gli esami nella prestigiosa università torinese
In una prestigiosa università di Torino si sono conclusi gli esami. Docenti validissimi, competenti, sempre presenti. Tutto bene fino a qui. Ma che dire dell’invasione massiccia e incontrollata dei telefonini, veri piccoli computer, durante gli esami? Inutile fare consegnare il cellulare prima della prova. È ingenuo pensare che gli studenti ne posseggano uno solo. Consegnato un esemplare, se ne estrae un altro con il quale si può fotografare il compito, inviarlo all’esterno e riceverlo perfetto. Alla faccia dell’onestà e della meritocrazia.
Lettera firmata, Repubblica 6 agosto
Non ci accorgiamo della Shoah cristiana in atto
Come cristiano cattolico sono e devo essere convinto che persecuzioni, violenze, sofferenze e morte «non ci possono separare da Cristo». Anzi, saremo sempre «i più vincitori» (Rm 8,37). Così ci hanno ricordato le sacre letture di domenica 3 agosto. Come cittadino europeo sono d’accordo e condivido la tesi del professor Galli della Loggia esposta nel fondo del Corriere del 28 luglio. La discriminazione verso le altre fedi religiose è caratteristica di tutti i Paesi musulmani. Ma questo è nulla rispetto alla efferatezze, le persecuzioni, lo sterminio a cui assistiamo ogni giorno. Impossibile da negare come il “silenzio” del cosiddetto mondo occidentale che, così facendo, mette in atto una discriminazione ancor più odiosa visti altri casi di mobilitazioni “politicamente corrette”! Questo è un peso per chi lo vuol sentire, sulla coscienza di ciascuno di noi. Questi sono, molto in sintesi, i primi due punti illustrati nell’articolo di Galli della Loggia. Ma il più rilevante è il terzo. Si tratta della spiegazione del perché le istituzioni cosiddette democratiche occidentali fin all’Onu e tutti noi non ci accorgiamo né preoccupiamo della Shoah cristiana in atto. Le prime due, infatti, sono descrizioni di indiscutibili fatti concreti. La terza attiene alle nostre responsabilità. Abbiamo dimenticato il monito di un padre del liberalismo. Benedetto Croce, “perché non possiamo non dirci Cristiani”. Abbiamo rinnegato le nostre radici cancellando dalla costituzione europea il nostro Dna giudaico-cristiano, diventando così dei “nessuno”, dei nichilisti de noantri senza radici e, quindi, senza futuro. Dissento dall’opinione della professoressa Sofia Ventura, preoccupata più di “esorcizzare” la democrazia cristiana (che nulla c’entra col discorso di Galli della Loggia) che a confutarne le ragioni. Solo per informazione riferisco che, in Europa, il Ppe ha aggiunto la specifica “cristiani democratici” al suo nome. Ma l’espressione politica dei cristiani, ripeto, non c’entra. E’ l’assenza di valori, di tutti i valori anche dei “lumi”, il tema di questa “secolarizzazione”. Ha ragione da vendere il laico Galli della Loggia. Per contrapporsi occorre avere qualcosa da difendere. Per dialogare occorre partire da valori da confrontare. Ma il nulla non si difende né si confronta. Molti ascoltano il Santo Padre, lo elogiano, ma non lo seguono. Non si contrappongono per mancanza di valori alternativi, nichilismo de noantri europei, appunto. Non avrei scritto. Ma visto il positivo rilancio del dibattito ho deciso di dire la mia augurandomi che su un tema così rilevante il Corriere alimenti questa discussione non meno cruciale di quella dell’economia. Almeno così la penso.
Fabrizio Pelenzona, Corriere della Sera 6 agosto
Aboliamo l’esame di maturità e con quello che risparmiamo miglioriamo le scuole
Tra i risparmi contemplati nei tagli alla spesa pubblica si suggerisce l’abolizione di tutti gli esami di maturità: inutili perché non selettivi (tutti promossi). La promozione agli studenti può essere data con più coerenza dagli insegnanti che li hanno seguiti lugo il corso di studi. I soldi risparmiati? Per la manutenzione degli edifici scolastici.
A. Marrone, Corriere della sera 6 agosto