Caro direttore, i vigili a Roma si stanno moltiplicando

Caro direttore, i vigili a Roma si stanno moltiplicando

Come la pensano gli italiani lo si può comprendere anche dalle lettere ai giornali. C’è un sito, in Italia, che, quotidianamente, pubblica le lettere più interessanti, www.carodirettore.eu, nato per iniziativa dell’Azienda di soggiorno e turismo di Bolzano. Linkiesta ne propone qualcuna, rimandando al sito i lettori che vorranno avere un panorama ancora più vasto di ciò che gli italiani scrivono ai giornali, quotidiani e periodici.

Dopo Schettino: invece di Sapienza chiamiamola Demenza
Questa Italia è semplicemente tragicomica ed ha perso il senso della realtà. Infatti stiamo precipitando economicamente in recessione ancora con una produzione sotto lo zero. Ma in compenso non ci possiamo lamentare perché a tal proposito abbiamo università che hanno grandi esperti esterni: da Briatore alla Bocconi, che ha invitato i giovani ad aprire pizzerie e a puntare molto sulle mance, al comandante Schettino della Concordia, in qualità di ospite illustre, invitato dalla Sapienza di Roma a discettare con i giovani della “gestione del panico”, condizione che lui conosce bene e che qualcuno ritiene idoneo ad illustrare al mondo accademico e giovanile. Questo è un Paese che dimostra veramente di essere messo molto male dal momento che dimentica, il giorno dopo, la sciagura di cui Schettino è stato il colpevole.

Giorgio Scolari, Verona – Repubblica 8 agosto

Io, atterrato a Linate ma con la valigia a Fiumicino
Diecimila bagagli in stallo a Fiumicino, e tra questi ci sono (spero) anche quello di mia moglie e il mio, passeggeri atterrati a Linate ieri 6 agosto — dopo un soggiorno all’estero — via Roma. Con noi in coda a denunciarne l’assenza decine di persone più rassegnate che imbufalite, con due impiegati della SEA che alternavano momenti di lucida disperazione e sfinimento ad altri di solidarietà sia ai viaggiatori penalizzati sia ai colleghi scioperanti. “Forse per via area, forse via camion, forse a Malpensa, forse nei prossimi giorni etc.” Attendo notizie, senza un preciso giudizio politico-sociale su quanto sta succedendo e senza aver del tutto capito le dinamiche dello “sciopero bianco”. Lo faccio però con la coscienza di essere tornato in un Paese malato, dove la discussione romana sull’Italicum e sul “Senato dei 100” sta consentendo l’espugnazione di 10, 100, 1000 Sagunto; e se Renzi non lo capisce, populismi vecchi e nuovi lo travolgeranno presto, cosa che io non mi auguro di certo.

Mauro Reali, Roma – Repubblica 8 agosto

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Miracolo a Roma: la moltiplicazione dei vigili urbani
Il sindaco di Roma e il suo vice dichiarano che ci saranno 2000 vigili in più per le strade (suddivisi in mattina, pomeriggio, seminotte e notte) senza fare assunzioni. Il concorso è fermo dal 2010 e non esiste un piano di assunzioni. Oggi i vigili a Roma sono circa 6.100 quando da organigramma dovrebbero essere 8.300 e a gennaio con i pensionamenti che ci saranno si andrà sotto le 6.000 unità con un’età media di poco superiore ai 50 anni. Quindi, miracolo, ci saranno più vigili in strada a Roma. Delle due l’una: o Marino e Nieri santi subito per la moltiplicazione dei vigili dal nulla, oppure viene da chiedersi cosa facessero prima questi vigili urbani.

Fernando Sante, Roma – Messaggero 8 agosto

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La “pigrizia” italiana ci fa perdere il gas dell’Adriatico
Ho letto con interesse l’articolo di Stefano Agnoli (Corriere, 6 agosto) sui progetti di sfruttamento dell’Adriatico, un’area che negli anni ‘70 diede grandi quantità di gas naturale e fece della costa romagnola l’area più attiva e vivace d’Italia. L’articolo non parla di una possibile attività italiana che, di fatto, non c’è, o progredisce lentissimamente fra il Parlamento da un lato e, dall’altro, Regioni e Comuni ferocemente contrari a qualunque lavoro in mare. Il risultato di questa “pigrizia” e di queste follie retrograde sarà che l’Italia dovrà ricomprare il suo gas dai Paesi a lei frontalieri che avranno prodotto anche buona parte di quello che spetterebbe all’Italia, senza che nessuno abbia il diritto di protestare.

Marcello Colitti, Roma – Corriere della Sera 8 agosto

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Quelle compagnie aeree, tante, che si nascondono ai clienti
Il malvezzo ormai è dilagato. Le compagnie aeree (e non solo quelle low-cost) si nascondono ai loro clienti. Se non trovi la risposta al tuo problema nelle banalissime Fq (domande frequenti) predisposte sul sito sei fritto. Hai bisogno dell’assistenza di un operatore, hai commesso un errore nella prenotazione o nell’acquisto sul web o vuoi chiarito un particolare sui regolamenti della compagnia stessa? Non se ne parla nemmeno. Arrangiati! La maggior parte delle compagnie aeree e che operano su Torino Caselle si nascondono dietro numeri a tassazione superiore al normale e quindi bloccati automaticamente dall’operatore telefonico, e se chiami l’assistenza di quest’ultimo, dopo lunghe attese, ti dicono che non è possibile (o è davvero troppo complicato) eludere il blocco. Ora che un utente telefonico, non possa – in piena consapevolezza – accettare a proprie spese, la tagliola di un’azienda per risolvere un proprio problema, mi pare di per sé delirante. Ma questa è un’altra storia. Per ora limitiamoci alle compagnie aeree. Hanno numeri a portata dei nostri telefoni (fissi o mobili) solo Alitalia, British Airways, Etihad, Jet2.com, Tarom e Turkish. Tutte le altre (Air France, AirOne, Brussells Airlines, Lufthansa, Germanwings, Klm, Meridiana, Monarch, Royal Maroc, la popolarissima Ryanair, Volotea, Vueling e Wizz) si nascondono dietro gli inespugnabili 199, 895 e 899. Ma non c’è un garante o un magistrato che abbia a cuore l’interesse del viaggiatore?

Salvatore Lo Presti, Torino – Stampa 8 agosto