Nove progetti di Google che possono cambiare il mondo

Nove progetti di Google che possono cambiare il mondo

Smart device, automobili self driving, ma anche genetica e intelligenza artificiale. C’è tutto questo nel vasto mondo dell’innovazione targata Google e che fa riferimento al “misterioso” Project X, uno spazio di ricerca puro in cui, si dice, squadre di ingegneri avrebbero il compito di pensare molto, molto al di fuori dagli schemi per trovare soluzioni ad alcuni dei più grandi problemi dell’umanità. E sarebbe questa libertà, associata all’ingente capacità di finanziamenti del colosso, a rendere possibili progetti “disruptive” che, secondo molti, potrebbero davvero cambiare il mondo. Purché superino gli ostacoli iniziali e si trasformino in oggetti e iniziative concrete.

1. Google Glass
I celeberrimi occhiali intelligenti sono al momento gli unici a lasciare davvero i laboratori di Google X per diventare il wearable device per eccellenza. Rilasciati agli sviluppatori mesi fa, non sono ancora oggetti completamente pronti per l’uso consumer nè per le tasche dei consumatori visto che il loro presso si aggira ancora su cifre proibitive: 1500 dollari. Eppure, la tecnologia indossabile di Google ha trovato importanti applicazioni dal settore medico, passando per lo sport e la pubblica sicurezza e in Italia i Glass recentemente sono stati sperimentati con successo anche in sala operatoria.

2. Self-Driving Car
Google ha investito molte energie nello sviluppo di autovetture capaci di auto guidarsi senza la presenza di un conducente soprattutto con l’aiuto del laboratorio di intelligenza artificiale di Stanford ma al momento «la tecnologia è più avanti della legge in molte aree», hanno sottolineato molti esperti di norme in materia di mobilità cittadina. Ma Google non molla e ha presentato un nuovo prototipo della sua vettura dal design accattivante ma soprattutto con un software intelligente a bordo, chiamato Google Chauffeur, che è il vero asso nella manica del colosso: venduto ai produttori di automobili darebbe loro dati e strumenti di cui hanno bisogno per portare davvero le smart car sul mercato. Senza contare che Google sbarcherebbe a pieno titolo anche nel mercato automotive (peraltro già un interesse che il colosso sta perseguendo con altre iniziative).

3.Lenti a contatto intelligenti
Altra innovazione potenzialmente disruptive, le lenti a contatto intelligenti sono un progetto caro a Google ma è di recente che l’impegno ha avuto una accelerazione grazie all’accordo con il colosso farmaceutico Novartis, che poterà a commercializzare le lenti a contatto smart studiate da Google per essere utilizzate, ad esempio, come strumento di misurazione dell’insulina nei pazienti diabetici. Non è ancora chiaro come i prototipi di Google si adatteranno al nuovo obiettivo, ma Novartis si è dichiarata fiduciosa che l’esperienza di Google nell’elettronica, specialmente nella miniaturizzazione elettronica, sarà un prezioso contributo.

4. Project Loon 
Come l’altra celebre iniziativa no profit Internet.org di Mark Zuckerberg, Project Loon mira a portare l’accesso a Internet ai due terzi del mondo che non hanno ancora una connessione alla rete. Nel caso di Google lo strumento scelto per farlo sono palloni aerostatici con Wi-Fi a bordo che  rimangono nella stratosfera per circa 100 giorni alla volta per creare una grande rete wireless 3G. Un progetto che, anche se con qualche fisiologico ostacolo, ha raggiunto buoni risultati ma non tali da farlo uscire completamente dalla fase sperimentale.

5. “Machine Vision”
Per organizzare i dati multimediali di tutto il mondo, Google (con l’aiuto della sua acquisizioneDeepMind) sta lavorando per dare ai computer una «corrispondente capacità di percezione», così che le macchine possano fare cose come «ascoltare colonne sonore e musica, e costruire descrizioni delle loro percezioni». Una idea ambiziosa da cui i due fondatori Brin e Page sono sempre stati affascinati tanto che Google è sempre alla ricerca di nuovi documenti che descrivano come fare le cose sia con immagini che con video e ciò che fa intravedere una accelerazione in materia è la rinnovata attenzione proprio di Brin e Page che vogliono “rendere le macchine in grado di ragionare, pensare e fare le cose meglio di come facciamo noi”.

6.Makani
Ma nella “testa” di Google c’è anche l’energia:  ha infatti investito in una  startup energia verde e ha acquistato poi la società Makani portandola dentro la squadra dei Google X Lab.
Google crede che turbine eoliche presenti nell’aria potrebbero essere una forma efficiente di energia pulita, e sebbena la tecnologia presenti alcune gravi sfide, la società ha già un prototipo funzionante. Google ha anche acquisito il produttore di droni Titan Aerospace che potrebbe aiutare Makani  a raggiungere i suoi obiettivi di portare energia eolica pulita ed efficiente negli Stati Uniti.

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