Se lo smartphone diventa un rilevatore di raggi cosmici

Se lo smartphone diventa un rilevatore di raggi cosmici

Per una volta, usate il vostro smartphone per fare qualcosa di utile alla scienza (che non è regalare i vostri dati a Google o alla Apple). Si può fare di più, anzi, di meglio: trasformare il vostro telefono in un recettore di raggi cosmici. E c’è un’app per questo.

Si chiama CRAYFIS, Cosmic Rays Found in Smartphones e usa gli smartphone e i tablet per intercettare alcune delle particelle super-rare che ogni momento cadono sulla Terra quando un raggio cosmico ad alta energia colpisce l’atmosfera. I dati vengono raccolti e inviati agli studiosi del’Università della California, dove saranno analizzati. Se proprio le vostre rilevazioni saranno fondamentali per le ricerche, avrete anche la fortuna di essere citati nei loro studi (ma si può anche scegliere di inviare dati in forma anonima).

La cosa bella è che, per fare tutto questo, non serve fare nulla. O meglio, basta solo scaricare la app di CRAYFIS. Farà tutto da sola. Per catturare informazioni si serviranno delle comuni telecamere installate sui cellulari. Funzionano per i fotoni (cioè la luce) che si trovano nello spettro visibile, a anche per i fotoni caratterizzati da un’energia maggiore. Non solo: i fotodiodi presenti nei cellulari potranno interagire con i muoni, particelle cariche che passano senza difficoltà tra gli edifici e altri ostacoli.

È ancora in fase beta, ma si può provare. Basta andare qui: e un passo in avanti per la scienza è fatto. Altro che gattini.

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