Quanto ci costa la chiusura corporativa delle farmacie

Quanto ci costa la chiusura corporativa delle farmacie

Quanto ci costa l’assetto corporativo delle farmacie? Sui prezzi al consumo dei farmaci senza obbligo di prescrizione, parafarmacie e corner Gdo già da tempo praticano sconti compresi tra il 15% e il 30% rispetto alla farmacie tradizionali. Non potevano farlo prima della liberalizzazione avvenuta nel 2006 con la riforma “Bersani”

Se questa forchetta di sconto la si applica alla spesa per i farmaci di fascia “A” mutuati, oggi esclusiva di vendita delle farmacie, si ottiene un risparmio potenziale compreso tra 750 milioni e 2,5 miliardi di euro all’anno. L’effetto si avrebbe anche sui farmaci di fascia “A” acquistati privatamente dai cittadini, con un risparmio compreso tra 170 milioni e 340 milioni di euro all’anno.

Se la stessa forchetta è applicata alla spesa per i farmaci di fascia “C” con obbligo di prescrizione (a carico dei cittadini), anch’essi oggi esclusiva di vendita delle farmacie, si aggiunge un risparmio potenziale compreso tra 450 milioni e 890 milioni di Euro all’anno.

Anche considerando solo i lower bound di queste stime, 750 + 170 + 450 = 1,5 miliardi di euro circa. Tanto pesa sulla società la chiusura corporativa delle farmacie. Il Ministro Federica Guidi ha annunciato una nuova stagione di liberalizzazioni e, all’interno del “pacchetto”, anche interventi sulla distribuzione al dettaglio dei farmaci. Un intervento sulla possibilità di fare sconti liberebbe quindi risorse che dal finanziamento di posizioni di rendita si renderebbero disponibili ogni anno per finanziare il perseguimento di altri obiettivi. Tra questi:

– la capitalizzazione del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze (che oggi conta 400 milioni di euro e che è a rischio di tagli);

– il rafforzamento delle risorse disponibili per farmaci di fascia “H” (utilizzati in ambito ospedaliero) che si mostrano sempre più inadeguate al fabbisogno (nel 2013 la spesa “H” è stata pari a circa 5,5 miliardi di Euro);

– la riorganizzazione delle compartecipazioni alla spesa, con il disegno di un copay in percentuale del prezzo sia su “A” che “H”, responsabilizzare cittadini e medici e favorire trasparenza e governance della spesa.

Riepilogo degli effetti della riforma della distribuzione al dettaglio (dati 2013)

fonte: elab. Ncs e Reforming.it. Per guardare la tabella ingrandita cliccare qui

Un commento più diffuso è disponibile sul sito www.reforming.ithttp://www.reforming.it/articoli/riforma-farmacie-valutazione-impatto

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