Sarà vero che per ogni lingua esiste una musica adatta. Non è un caso che per l’Opera fosse l’italiano, che con i suoi suoni chiari e la sua struttura articolata bene si adattava a lunghi fraseggi, interruzioni improvvise e riprese ritmate. Per il rock, invece, l’italiano non funziona. Molto meglio l’inglese, che è molto duttile e si adatta bene anche all’hip hop, al rap, e tutti i sotto-generi. Insomma, per ogni genere esiste una lingua “giusta”.
C’è chi non è d’accordo, e fa notare che si possono cantare, in qualsiasi lingua, canzoni in ogni genere possibile. Può essere, e in fondo che importa? Lo dimostra questo video, in cui tredici rapper cantano ognuno nella sua lingua. Si può fare, succede, è piacevole. E magari l’inglese è migliore rispetto al coreano (per fare un esempio), ma il coreano – si può dire – ha recuperato bene.
Il progetto si chiama #HIPHOPISHIPHOP, e vuole anche raccogliere soldi per donarli all’UNICEF e occuparsi dell’istruzione dei bambini.
La lista dei rapper:
San E: Coreano
Strike the Head: Italiano
Frenkie: Bosniaco
Pendeker: Malay
Adx: Punjabi
Valete: Portoghese
Mr Phormula: Gallese
Yacko: Indonesiano
SadmaAnn: Bengalese
Julian Nagano: Giapponese
Deeb: Arabo (Egitto)
Mr. Skiin: Mandarino
Redrama: Finlandese
KRS-One: Inglese (Usa)