Ieri
09.06.1990
Roma, 72mila spettatori
Italia –Austria 1-0
14.06.1990
Roma, 72 mila spettatori
Italia – Stati Uniti 1-0
19.06.1990
Roma, 73 mila spettatori
Italia – Cecoslovacchia 2-0
25.06.1990
Roma, 73mila spettatori
Italia – Uruguay 2-0
30.06.1990
Roma, 73 mila spettatori
Italia – Irlanda 1-0
03.07.1990
Napoli, 59 mila spettatori
Italia – Argentina 4-5 (ai calci di rigore)
07.07.1990
Bari, 51 mila spettatori
Italia – Inghilterra 2-1
Tredici punti in quattordici partite. All’interno dello stadio San Nicola di Bari, Azeglio Vicini commenta a caldo la conquista del terzo posto appena raggiunto contro gli Inglesi di Bobby Robson. Tredici punti in quattordici partite, dice. L’intervistatore Galeazzi lo ascolta, ma non lo corregge.
Anche nei giorni scorsi la loro comunicazione è stata costellata da piccoli errori, distrazioni per troppa foga. Dopo la vittoria contro la Cecoslovacchia per 2-0, il giornalista aveva incalzato il CT con una frase coperta da una sottile patina polemica: “ancora una volta un cambio di formazione”, a cui aveva fatto seguito una gaffe grossolana “e ancora una volta 1-0”. Azeglio non aveva raccolto l’insinuazione sul cambio di titolari, ma sul risultato si era irritato: “stasera abbiamo fatto 2-0, non 1-0”.
Vicini aveva superato il girone con 6 punti in tre partite, quattro gol fatti e zero subiti. A vele spiegate, favorito, imbattuto e aiutato dalla buona sorte. Poi però Azeglio aveva fatto qualcosa di strano: aveva continuato a contare i punti. Dopo il passaggio agli ottavi di finale non sarebbe più necessario, nessuno si sognerebbe di farlo. Che stesse costruendo una giustificazione, in caso di eliminazione? Come un pavido che sistema un morbido cuscino gigante sotto il suo balcone di casa nel timore continuo di scivolare e cadere giù?
Nessuno glielo aveva fatto notare e Azeglio aveva continuato ad aggiornare il suo strano pallottoliere: 2 punti con l’Uruguay agli ottavi, 2 punti con l’Irlanda ai quarti e poi il capolavoro in semifinale: 1 punto con l’Argentina. La rimozione della sconfitta era cominciata subito. Agli occhi del C.T. dell’Italia perdere ai rigori non era sufficiente per vedersi sottratto il proprio punticino ottenuto nei rassicuranti tempi regolamentari.D’altronde dopo quell’infortunio Azeglio aveva ripreso a vincere: altri 2 punti, contro l’Inghilterra. 6+2+2+1+2 fa 13 punti, in effetti. L’impressionante ruolino di marcia di una forte candidata allo scudetto.