Coppa dei Lettori di Finzioni 2015: si comincia

Coppa dei Lettori di Finzioni 2015: si comincia

Per il secondo anno consecutivo torna la Coppa dei Lettori, ideata da Finzioni, uno dei più seguiti blog italiani sul mondo del libro e delle narrative di ogni tipo, e, anche quest’anno, si parte con la prima fase, ovvero la procedura di selezione della cinquina finalista a partire dai 12 titoli semifinalisti scelti dalla redazione di Finzioni. Se vi ricorda il Premio Strega siete fuori strada, perché qui a decidere non c’è nessun amico della Domenica, ci siete solo voi lettori, che votando sul sito di Finzioni, potrete scegliere chi prosegue nella sfida e chi se ne resta sullo scaffale a prender polvere.

Anche quest’anno, parallelamente al premio deciso dai lettori, la redazione cultura de Linkiesta deciderà a suo insindacabile giudizio il Premio della Critica, giusto per ricordare a tutti che esiste un establishment — lo Stabilimento, lo chiamava Bianciardi — polveroso e abbarbiccato su una torre d’avorio. Il nostro nome lo saprete alla fine, intanto potete scegliere chi, tra la sporca dozzine che trovate qua sotto, è degno di giocarsi il titolo nella finalissima a cinque.

Non che ce ne sia bisogno, ma nel caso ce ne fosse bisogno, per chi si fosse appena sintonizzato e per caso fosse finito proprio qui ora, ecco fermi lì che ve lo spieghiamo subito sinteticamente: La Coppa dei Lettori è il premio che fate voi, proprio voi che state leggendo. Noi abbiamo pensato per tutto l’inverno a selezionare i nostri titoli preferiti, alcuni li abbiamo cambiati nel corso dei mesi, annunci e ribaltamenti, tanto che i libri di febbraio avevano soppiantato quelli di dicembre, mentre padrini e madrine si contendevano titoli pazzeschi, insomma stravolgimenti e colpi di scena, ma ora ci siamo. Li abbiamo. E ve li elenchiamo qui sotto. Voi adesso dovete solo leggerli e dirci cosa ne pensate, ma soprattutto votarli, votarli e farli votare! Già, perché se i dodici candidati li abbiamo scelti noi, sarete voi a scegliere tra di essi i cinque che andranno in finale e si contenderanno la Coppa dei Lettori 2015!

Votare è così semplice che praticamente quasi basta il pensiero. Due semplicissime istruzioni:

– arrivati qui in fondo, non dovete fare altro che scrivere il titolo che preferite in un commento a questo articolo (qui e solo qui eh!)
– fatto questo, non dovete far altro che prendervi una meritatissima pausa dal lavoro e telefonare, scrivere, registrare, linkare a tutte le persone a cui volete bene questo post, così anche loro potranno fare lo stesso (pausa caffè compresa, chiaramente)

E no, non vi spaventate se non ne avete letto nemmeno uno! Padrini e madrine sono qui per questo e hanno scritto due righe di presentazione per ogni libro. Avete tempo fino al 27 aprile (chiuderemo le votazioni allo scoccare della mezzanotte!) E quindi, senza ulteriori esitazioni, ecco a voi i dodici pazzeschi titoli in gara:

L’invenzione della madre (Marco Peano, Minimum fax) : L’invenzione della madre è un braccio che esce dalle pagine, ti entra in bocca, ti scende attraverso e quando ti arriva allo stomaco stringe le dita della mano per duecentocinquantapagine circa. Inizi questo libro e per tutto il tempo della lettura ogni mattina vorresti scrivere a Mattia su WhatsApp per chiedergli come ha trascorso la notte, e ogni sera ricordargli di essere forte, consigliarti un dvd e aggiungere che se ha bisogno di qualcosa ecco sì, la tua spalla c’è. Poi arrivi in fondo e, soprattutto, ti accorgi di una magia. Quella di un libro che raccontando una morte si riempie di vita.

Licia voleva aggiungere una cosa ma contiene un finto “spoiler” e Nellie, mentre scrivono insieme questa presentazione, non ha ancora finite il libro. Perciò hanno preferito astenersi. (Madrine: Licia Ambu, Nellie Airoldi)

Atti osceni in luogo privato (Marco Missiroli, Feltrinelli) : In un momento storico in cui l’accesso alle fonti e alla cultura è immediato e supersonico, i grandi classici (letterari, sportivi, geografici e sentimentali) sono diventati grandi luoghi comuni che si portano dietro un’aura di banalità imperdonabile. Come se la curiosità si misurasse nella ricerca della strada meno battuta e non nell’originalità del ripercorrerla con i propri piedi e la propria testa. Per fortuna che, in aiuto, ci arriva Atti osceni in luogo privato, il romanzo di Marco Missiroli che, a una prima lettura, può sembrare l’educazione sentimentale e sessuale di un bambino che diventa ragazzo che diventa adulto ma che, oltre e più di questo, funziona come il Sidol. Quella cremina, cioè, che strisci sulle superfici opache per farle ritornare lucide e brillanti. (Padrino: Jacopo Cirillo)

La ferocia (Nicola Lagioia, Einaudi) : Parabola del declino di una famiglia sullo sfondo di un Meridione devastato dalla speculazione edilizia, noir in cui violenza e corruzione assurgono a principio di necessità, romanzo di formazione erede della tragedia classica, La ferocia è un libro che scappa a ogni definizione, e questo non può che essere un bene. Attrae e appassiona, è magnetico nella grandezza delle sue invenzioni letterarie, nel miracolo della scrittura che tiene insieme piani di esistenze differenti e lontani. Sconvolge la vita dei suoi lettori come quella di chi abita le sue pagine. Ma è anche un libro sulla sconfitta del nostro mondo, sulla nostra incapacità di comprendere, ed è questo il motivo per cui va letto. Perché tra le pagine vive la ferocia di una bellezza che resiste. (Madrina: Oriana Mascali, Padrino: Luigi Mauriello)

Il nero e l’argento (Paolo Giordano, Einaudi) : Paolo Giordano torna a riconquistare i fan con una storia triste: quella della Signora A., tata tuttofare e custode di una famiglia dai fragili equilibri. C’è il protagonista maschile della famiglia, che parla in prima persona, c’è la sua donna, e poi c’è il piccolo Emanuele. Ma senza la Signora A. manca qualcosa. Ecco perché, mentre lei viene erosa pian piano da un brutto male, anche la famiglia sembra crollare, a poco a poco. Ai momenti brillanti, argentei, della storia di famiglia, si aggiungono i momenti malinconici, neri. L’affaticato andare avanti, tra alti, bassi e ricordi. ( Madrina: Elena Chiara MItrani)

Dimentica il mio nome (Zerocalcare, Bao Publishing) : Benvenuti, signore e signori, alla cronaca del passaggio all’età adulta di Zerocalcare. “Faccio ciò che farebbe qualsiasi adulto” parole sue, non mie. Calcare fa le cose pratiche, materiali ed essenziali che fanno gli adulti, le cose giuste da fare, insomma. E così scopre la verità: su di sé, sulla sua storia e sulla sua famiglia, sulle origini del suo orgoglio, sul motore che lo spinge continuamente alla lotta e al realismo. Affronta persino i fantasmi del Terzo Reich. E tutto questo Calcare lo fa con la massima apertura, con onestà limpida e spiazzante. Questa storia va oltre i polli di gomma, i fumogeni e Super Mario: questa è la storia dell’amore delicato e prezioso di un Uomo per la sua famiglia. (Madrina: Sara D’Agostino)

A pesca nelle pozze più profonde (Paolo Cognetti, Minimum fax) : Il bello delle storie di Paolo Cognetti, che scrive solo racconti, è che i suoi libri piacciono a tutti. Non c’è questione di genere, di stile, non ci sono distinzioni che tengano. A pesca nelle pozze più profonde è una lunga riflessione sull’arte di scrivere racconti, ma è anche molto di più. È un viaggio nella letteratura, nelle short stories, è una serie di indicazioni colorate sugli alberi di montagna, che formano un percorso in realtà libero e bellissimo. Un libro stupendo che ci insegna molto, e che ci ricorda perché amiamo tanto leggere. (Madrina: Silvia Pelizzari)

Roderick Duddle (Michele Mari, Einaudi) : Un mix tra Black Sails, Il principe e il poveroOliver Twist, Roderick Duddle è soprattutto un romanzo d’avventura, di quelli fatti bene e con una trama talmente consistente da diventare pesante – ma solo nel senso che costringe il lettore a restare inchiodato alla seggiola sino alla fine -. Roderick è figlio di una prostituta ed erede della fortuna dei Pemberton, è cercato e braccato da spietati criminali e suore alquanto inusuali. E’ la risposta italiana a Harry Potter (boooom!!!) ma senza la magia. Se cercate un romanzo divertente e avvincente, volete Roderick Duddle e Roderick vuole i vostri voti! (Padrino: Davide Piccirillo)

Cartongesso (Francesco Maino, Einaudi) : Cartongesso è un libro strano, periferico, eppure perfettamente centrato nel suo sviscerare i luoghi del Veneto in una colata di lingua, rabbia e poesia. Cartongesso è un’invettiva che va ferocemente contro e strenuamente a difesa di questa regione bislacca, ma incarna tutta la provincia d’Italia. La lingua di Maino è come quella di Gadda e la sua lucidità ricorda Pavese. La voce del protagonista Michele Tessari, avvocato tragicomico e becchino di una società in sfacelo, procede inarrestabile, ma quando lascia riprendere il fiato, lo fa con pagine di bellezza inaspettata. Non leggetelo se non amate Gadda, non leggetelo se volete una trama, non leggetelo se pensate che l’Italia non abbia bisogno di scrittori. (Madrina: Francesca Mastruzzo, Padrino: Lorenzo Andolfatto)

Golem (LRNZ, Bao Publishing) : Golem è un fumetto distopico ambientato a Roma nel 2030, e ha delle tavole di una bellezza immaginifica stratosferica. Davvero devo aggiungere altro? Ok. C’è un ragazzino, Steno, orfano di padre, che ancora riesce a sognare nonostante la madre provi ogni volta a fargli prendere pasticche perché dorma senza sogni. C’è un gruppo di resistenza e una rivoluzione, lo pseudo al posto dell’euro, strade piene di colori e di morti invisibili. Altro? C’è l’amore. (Madrina: Eva Brugnettini)

La domenica lasciami sola (Simonetta Sciandivasci, Baldini&Castoldi) : “Nulla esiste; e se anche il fuorigioco esistesse, non sarebbe conoscibile; se anche il fuorigioco fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile agli altri”. In un mondo dove le storie d’amore vengono costantemente messe alla prova, il calcio è davvero un ostacolo invalicabile? Simonetta Sciandivasci pensa di no e ci catapulta nella vita di una giovane donna, S, che un giorno incontra Alessandro: colto, passionale e, incredibilmente, eterosessuale. Ma la sua passione calcistica potrebbe diventare un temibile rivale… E qui accorre in aiuto di tutte le donne questo geniale ed ironico manuale, che tra regole di sopravvivenza da stadio e ribaltamenti di terrificanti luoghi comuni, ci ricorda che uomini e donne sono diversi. E che forse va bene così. “Armiamoci di onestà e intraprendiamo il viaggio: sicure che essere lasciate sole la domenica sia davvero uno svantaggio?” (Madrina: Egle Mugno)

Affari di famiglia (Francesco Muzzopappa, Fazi) : Pochi libri italiani sono così genuinamente divertenti come Affari di Famiglia. C’è un finto rapimento, c’è molto humour inglese, c’è la Contessa Maria Vittoria dal Pozzo e il suo maggiordomo sarcastico e il suo rapitore imbelle. “Oh, ma sì che è un gioco, l’hai detto tu stesso: si è rapita da sola.” (cit. il Grande Lebowski). (Padrino: Andrea Sesta)

Un anno di Lercio (AA:VV., Rizzoli) : Un anno Lercio (A.A.V.V. Rizzoli): Un libro importante, fondamentale. Un nuovo modo di fare satira. In un mondo in cui l’informazione è deformata e deformante, Lercio si impone come nuovo… Eccheccachio, poi se vincerà la Coppa dei Lettori tutta la redazione di Lercio ha promesso che verrà a ritirare il premio con il batacchio al vento. E le donne? Anche loro, tutte con il batacchio al vento. Votate Lercio, votate Lercio, votate Lercio. Per la grande letteratura, vota Lercio. (Madrina: Federico Tamburini)

Allora? Cosa aspettate? Votate!

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