Twitter li caccia, e Politwoops apre l’archivio dei tweet cancellati

Twitter li caccia, e Politwoops apre l’archivio dei tweet cancellati

Dopo che Twitter l’aveva cacciato, il servizio Politwoops, che mette in mostra i tweet lanciati e poi, in un attimo di pentimento, cancellati dai politici (e da alcuni giornalisti) sembrava morto. Non del tutto, però: perché l’archivio dei tweet è stato pubblicato online. Un cimitero di messaggi, messo a disposizione dall’associazione olandese Open State, che gestiva il servizio, da guardare e su cui riflettere.

Politwoops ha monitorato l’attività Twitter dei politici di una trentina di Paesi (c’è anche l’Italia), e ha cominciato nel 2010. Tra gli esempi c’è il celebre tweet di Ted Cruz con la pelle di tigre, subito cancellato di fronte alle proteste degli animalisti. O molte delle fin troppo temerarie accuse di Marine Le Pen, sparite di fronte alla nuova pulizia del suo partito. Molti altri tweet, come quelli del presidente Hollande, sono in realtà errori, frasi uscite male, sbagli da correttore automatico. Nulla di eclatante, allora. Per questo Twitter ha deciso di difenderli e di bandire Politwoops: in nome del “diritto all’errore”, che hanno tutti gli internauti.

Politwoops dal canto suo risponde che i politici non sono twittatori come gli altri. Gli errori di battitura, certo, sono un fatto marginalissimo. Ma tra le pieghe di un tweet scritto e poi cancellato, potrebbero nascondersi pensieri e ritrattazioni politiche importanti. Almeno per gli elettori, magari capiscono se il politico in questione è affidabile, o se si è già rimangiato quanto promesso.

Twitter ha fatto orecchie da mercate. È un peccato, visto che l’anno che arriva, tra elezioni a Milano, dissesti nella maggioranza, corsa alle presidenziali in America, era molto promettente. Per i twittatori e per chi, invece, ne scovava le retromarce.